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L’artista Laika continua a colpire con i suoi manifesti per le strade di Roma. Questa volta con “Le lacrime di Kabul” con il quale condanna la guerra e rende onore a Gino Strada, fondatore di Emergency deceduto poco tempo fa.
Roma è una città che ospita una grande quantità di artisti, che cercano di esprimere le proprie opinioni attraverso le più svariate forme dell’arte. Tra questi vi è Laika, artista di strada romana meglio conosciuta come “l’attacchina di Roma” che racconta le proprie opinioni sui fatti che accadono nel mondo tramite dei murales, che vengono realizzati per le strade romane.
La sua ultima opera si intitola “Le lacrime di Kabul” e rappresenta un omaggio a Gino Strada, fondatore dell’associazione Emergency scomparso poco tempo fa, ed una condanna alle vicende di Kabul che negli ultimi tempi hanno messo in ginocchio l’Afghanistan.
Il murales rappresenta infatti un bambino che piange, le cui lacrime rappresentano la bandiera ma soprattutto la sofferenza afghana. Sulla testa indossa una fasciatura nella quale è riportata una frase di Gino Strada che condanna l’orrore della guerra e il silenzio di chi la osserva senza agire. Negli occhi del piccolo vi è poi la paura di un futuro di violenze ma al tempo stesso la tristezza per aver perso un eroe come Gino Strada che sicuramente lo avrebbe potuto aiutare.
Gino Strada è stato un eroe che con le sue abilità nella medicina si è offerto per aiutare chi era stato logorato dalle guerre.
Era un chirurgo che per alcuni anni si era occupato in America di trapianti di cuore e polmoni ma che aveva deciso di applicare le sue esperienze nel settore per poter assistere chi era stato ferito dalla guerra. Dal 1988 Gino aveva infatti iniziato a lavorare con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra nel Pakistan, in Etiopia, Tailandia e Perù per poter dare una speranza a chi era stato logorato dalla guerra.
Riteneva che i suoi sforzi fossero in realtà minuscoli, ma qualcuno doveva pur sempre compierli per non poter lasciare gli innocenti nel silenzio dell’oblio.
Nel 1994 l’esperienza che Gino aveva accumulato con la Croce Rossa lo porta insieme alla propria moglie a fondare Emergency, un’associazione indipendente che era stata creata con lo scopo di portare delle cure chirurgiche gratuite e di qualità alle vittime delle guerre, delle mine e della povertà.
Il primo progetto dell’associazione è stato fatto in Ruanda subito dopo il genocidio che ha coinvolto il paese. Nel 1998 poi era stato attivato un progetto Emergency anche in Afghanistan, dove un anno dopo era stata costruito ad Anabah un centro chirurgico per i feriti della guerra.
Per oltre 7 anni Gino Strada era rimasto in Afghanistan ed aveva salvato migliaia di persone. Negli anni invece Emergency ha curato oltre 11 milioni di persone, regalando qualche speranza a chi era debole e vittima. Negli ultimi giorni si è trovata a perdere il suo primo combattente, Gino, un supereroe non dotato di tuta spaziale e mantello, ma di un camice bianco e tanto coraggio.
“Le lacrime di Kabul” è un’opera firmata da Laika, una degli artisti più misteriosi ed attivisti degli ultimi tempi, che esprime le sue opinioni tramite i murales ed armata di una maschera bianca. Il suo nome intero è Laika 1954 è un omaggio al primo essere vivente ad essere andato nello spazio.
I suoi primi manifesti fanno capolino per la prima volta nel 2019 fino a diventare virali e finire addirittura nei libri. Per sua scelta Laika decide di non mostrare il proprio volto. Vuole trasmettere dei messaggi e di conseguenza chi li recepisce non deve essere influenzato dalla sua identità.
I muri sono per lei la galleria d’arte più democratica al mondo, di conseguenza li sceglie per mostrare le proprie opinioni. Spesso però queste vengono strappate o vandalizzate passando liberamente sotto gli occhi di tutti.
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