I Lupercalia: l’antica festa romana tra riti e leggenda
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È stata inaugurata nel cuore del “Pastificio Cerere” ed è un’esposizione fotografica davvero emozionante che rappresenta il profondo rapporto che può esserci tra due amici e che mostra allo stesso tempo il lato umano di un artista, che si nasconde dietro alle opere che produce. Sarà visibile fino al 31 gennaio, andrete a vederla?
È stata inaugurata poco prima delle feste natalizie e non terminerà prima del 31 gennaio. Il suo nome è “Non mi troverai” ed è un percorso espositivo piuttosto suggestivo che ha come protagoniste delle foto che sono state scattate in un’abitazione di Napoli.
Non sono però delle immagini che ritraggono la casa di una persona qualunque, ma rappresentano la casa dell’artista Gian Maria Tosatti, che a oggi è un esperto delle arti visive oltre che un caro amico del fotografo in questione, Anton Giulio Onofri. Sembra che proprio lui abbia approfittato dell’assenza dell’amico per fare alcune foto della sua casa di Napoli, tutte con lo scopo di catturare la vera essenza di Gian Maria.
Mostrano infatti un appartamento che in realtà è un complesso di opere d’arte, di attrezzature, ma che fanno vedere anche le altre passioni di Gian Maria, come ad esempio quella che nutre per la botanica.
Sono quindi degli scatti che vanno al di là dell’impressione che può dare una artista e che mostrano il suo lato umano, quello vero.
I creatori di “Non mi troverai” sono quindi due amici, che nella vita svolgono delle professioni che sono opposte tra loro e che hanno come punto in comune una grande passione per l’arte.
Gian Maria Tosatti è infatti un artista che crea delle installazioni che hanno come oggetto principale l’identità di una persona, sia essa politica che spirituale. Anton Giulio Onofri è invece un fotografo, ma allo stesso tempo è anche lo scrittore di programmi televisivi.
I due sono legati dall’amore per l’arte ma anche da una bella amicizia che è nata alcuni anni fa a seguito di un sodalizio artistico. Un legame che in qualche modo è confermato anche da tutte le foto che ritraggono la casa di Gian Maria, che durante la quarantena è stata anche un luogo in cui Anton si è potuto fermare, nonostante Gian Maria non si trovasse mai in casa.
A fare da scenografia a questa esposizione particolarmente suggestiva c’è la Fondazione Pastificio Cerere, un palazzo che si trova nello storico quartiere di San Lorenzo e che oggi è usato come galleria d’arte, sebbene un tempo sia stato una fabbrica nella quale è stata prodotta la pasta in quantità industriali.
Fino al 1960 la struttura ha infatti servito sia la pasta che la farina in tutta la Capitale, ma poi con il passare degli anni il pastificio ha cambiato totalmente la sua funzione. Questo processo di trasformazione non è stato però immediato.
I primi tempi alcune stanze del locale sono state affittate agli artisti per permettere loro di produrre la loro arte in modo tranquillo. Negli anni poi l’edificio è diventato uno spazio totalmente dedicato all’arte contemporanea. Oggi è un luogo nel quale si organizzano gli incontri, i laboratori e mostre di ogni tipo. È quindi perfetto per poter ospitare un’esposizione suggestiva come quella di “Non mi troverai”.
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