“Dar tett’in giù se vede, dar tett’in su la fede”, un detto che profuma di saggezza popolare
In romanesco si dice: “Dar tett’in giù se vede, dar tett’in su la fede”, per sottolineare come, osservando una persona, si possa intuire[...]
È un popolare modo di dire che oggi conferma l’assenza di un porto a Roma. C’era un tempo però durante il quale anche la Capitale aveva il proprio porto, di cui oggi però resta solamente il ricordo e un’area archeologica in suo onore.
Sono tanti i modi che vengono usati per parlare di Roma e delle tante storie che custodisce. Molte di queste sono per esempio scritte nei monumenti, che oggi sono dei silenziosi testimoni di un tempo glorioso che ha vissuto la Capitale.
Tante storie della Capitale vengono poi raccontate attraverso le canzoni, i film e infine i detti romaneschi. Probabilmente sono proprio questi che conservano l’essenza di Roma. Sono tanti e spesso sono ricchi di ironia, ma soprattutto sono sconosciuti alle persone che vivono lontane dalle mura della Capitale.
Difficilmente una persona che non abita a Roma sa infatti cosa vuol dire “cercare Maria per Roma“, oppure “fare il giro di Peppe“. È quindi raro che conosca il detto romano “si Roma c’avesse er porto Napoli sarebbe ‘n orto“.
Si tratta di un ironico e popolare modo di dire che i romani usano per parlare della propria città, alla quale non manca nulla se non il porto. Probabilmente se lo avesse, farebbe invidia a molte città portuali, come ad esempio Napoli, il cui porto perderebbe sicuramente valore. Ecco cosa vuol dire “se a Roma ci fosse il porto, Napoli non esisterebbe più.”
Effettivamente oggi a Roma il porto è solo un lontano ricordo, eppure c’è stato un tempo in cui anche Roma ne aveva avuto uno. Era stato costruito sulla foce del Tevere ai tempi dell’Imperatore Claudio. Per la città era un fantastico punto di riferimento e di collegamento, sicuramente migliore del porto fluviale di Ostia.
Era composto da due lunghi moli, che come una conca abbracciavano una grande quantità d’acqua. Non era però molto sicuro, per questo motivo sotto l’Imperatore Traiano ne è stato poi costruito un altro, decisamente più sicuro e dalla forma esagonale.
Roma quindi per un certo tempo si è ritrovata ad avere ben 2 porti, che poi però sono stati uniti tra loro. Era nato così un grande sistema portuale, conosciuto come Portus. Un punto in cui arrivavano navi da ogni dove pronte a commerciare con l’eterna città.
Oggi il porto di Roma non esiste più. Al suo posto c’è Fiumicino, la città che ospita l’aeroporto più grande di tutta l’Italia. È un importante punto di riferimento per i viaggiatori di tutta l’Europa ma è anche una cittadina nella quale si possono ancora osservare i resti dell’antico porto romano, che si trovano nella grande Area Archeologica dei porti di Claudio e di Traiano.
Si tratta di un grande spazio verde, nel quale si trovano i resti del porto, che ancora oggi conservano un certo fascino. È il posto perfetto nel quale fare una bella passeggiata nella storia.
Un altro testimone dell’antico porto è il Museo delle Navi di Fiumicino, che di recente è stato riaperto al pubblico. Custodisce al suo interno i resti delle antiche barche, alcune delle quali sono state ritrovate durante la costruzione dell’aeroporto. Sicuramente si merita una visita.
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