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A Roma ci sono mille modi di dire, molti dei quali contengono dietro delle storie o dei nomi di persona, come nel caso di “Farsi er giro de Peppe”. Chi era però Peppe? E quale giro aveva fatto?
Roma è una città la cui storia viene spesso raccontata attraverso i suoi modi di dire. Questi sono davvero tanti e spesso vengono usati anche all’infuori della città. In realtà però solo un vero romano conosce davvero la storia che si nasconde dietro queste simpatiche frasi, che spesso sembra che non abbiano un senso, mentre invece lo hanno eccome.
Basta pensare ad esempio al detto “Fare il giro di Peppe“, che è diffuso in tutta Italia ma che nasce a Roma. In italiano questo indica qualcuno che durante le conversazioni, inizia a fare un lungo giro di parole, anzichè arrivare direttamente al dunque. L’espressione viene anche usata durante i viaggi, quando ci si perde in mille strade piuttosto di arrivare al punto di arrivo.
Nella lingua italiana quindi si direbbe “Ci stai girando intorno” oppure “Arriva al dunque, stai facendo mille giri di parole“, mentre invece un romano che è molto più diretto e simpatico risponderebbe semplicemente con” Ao, stai a fà er giro de Peppe“.
Non sono ben chiare le origini del detto “Fare il giro di Peppe” come non si sa bene chi sia stato il primo Peppe a compiere questo lungo percorso. Di conseguenza sono due le versioni che raccontano la nascita di questo modo di dire.
La più popolare e forse più vera indica che la frase “Fare il giro de Peppe” debba essere in realtà aggiunta a “Intorno alla rotonda appresso alla Reale”. Questa frase pare sia nata nel 1878, al momento della morte di Vittorio Emanuele II, che doveva essere seppellito al Pantheon. Quest’ultimo è un tempio che nacque in onore degli dei ma che poi sotto Papa Bonifacio VIII fu consacrato alla Madonna.
La Reale quindi potrebbe essere in questo caso il sarcofago del re, che per permettere un ultimo saluto ai popolani radunati intorno al tempio, fece un giro intorno alla struttura. Peppe invece pare sia Garibaldi. Quest’ultimo anzichè restare al proprio posto insieme a tutte le altre autorità, pare che senza volerlo, abbia seguito la carrozza del defunto re e fatto così il giro del Pantheon inutilmente.
Secondo alcune leggende più remote, “Fare il giro di Peppe” corrisponde invece alla strada che San Giuseppe e Maria fecero per arrivare da Betlemme a Nazareth. Un percorso inizialmente di 150 chilometri che poi subì delle deviazioni più grandi, diventando di 1000. La tradizione infatti racconta che durante il tragitto a San Giuseppe apparve un angelo. Questo era mandato da dio per avvertire Giuseppe e Maria che Erode voleva uccidere suo figlio. Di conseguenza la Sacra Famiglia si recò in Egitto e si fermò lì per un certo periodo, ovvero fino alla morte di Erode stesso. Una piccola deviazione di percorso dovuta a cause di forza maggiore insomma.
Giuseppe è diventato quindi lo stereotipo di chi anziché arrivare dritto al punto di arrivo, si perde in mille giri, sia con le parole che con i fatti.
La verità è che quindi entrambe le origini dei due detti possono essere vere. Il modo di dire riferito a San Giuseppe potrebbe però precedere quello di Garibaldi che invece nasce dopo.
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