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Pier Paolo Pasolini, le opere più importanti del grande scrittore e regista

foto di: Immagini prese dal web

In occasione dell’anniversario della nascita ecco le opere più importanti di Pier Paolo Pasolini, tra i principali pensatori e artisti del secolo scorso, abile a descrivere la società a lui contemporanea nei suoi scritti e nei suoi film

Pier Paolo Pasolini e il racconto della miseria del dopoguerra

Pier Paolo Pasolini è stato tra i pensatori più influenti del secolo scorso e un’artista versatile, in grado di lasciare numerosi contributi in vari campi della cultura. Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana post Seconda Guerra Mondiale, ha suscitato molti dibattiti per la radicalità delle sue posizioni, spesso critiche nei confronti della borghesia, della società dei consumi e dei protagonisti del ’68. Tra i romanzi più importanti della sua ricca produzione troviamo Ragazzi di vita del 1955 che racconta le vicende di alcuni giovani del sottoproletariato romano nel contesto misero dell’immediato dopoguerra, privi di punti di riferimento, dalla famiglia alla scuola, per rendere evidente il degrado sociale che affliggeva il Paese.

L’ultimo film di Totò nelle vesti di attore porta la firma registica di Pasolini

Del 1966 è invece il film Uccellacci e uccellini, l’ultimo con Totò nel ruolo da protagonista. Insieme a suo figlio vagano per le periferie e le campagne intorno a Roma, incontrano un corvo che rappresenta un’intellettuale di sinistra che li accompagna in questo viaggio grottesco e visionario, ricco di personaggi, e che si conclude con l’uccisione dell’animale, poi mangiato arrosto, stanchi delle sue chiacchiere saccenti e moraleggianti.

La violenza del fascismo nell’ultimo lungometraggio, fortemente criticato

Del 1975 è invece Salò, una riproposizione moderna della geografia dantesca dell’Inferno con tre gironi che richiamano la tripartizione del cerchio dei violenti. Quattro i personaggi, il duca, il Vescovo, il presidente della Corte d’Appello e il presidente della Banca centrale, rappresentano il potere politico, religioso, giudiziario  ed economico. Questi incaricano le SS e i soldati della piccola repubblica fascista di rapire un gruppo di persone antifasciste, di rinchiuderle con loro in una villa di campagna, instaurando per 120 giorni una dittatura sessuale regolata da un codice da rispettare se non si vogliono incorrere in severe punizioni.