Roma al metro, linea B, cosa si può vedere se si scende a Sant'Agnese Annibaliano
17 Agosto 2022
Sant’Agnese Annibaliano è una fermata della linea B della metro di Roma e da lì è possibile visitare il complesso monumentale che comprende il mausoleo, la basilica costantiniana e di Sant’Agnese fuori le mura
La fermata più vicina al complesso monumentale di Sant’Agnese
Sant’Agnese Annibaliano è una fermata della linea B della metropolitana di Roma. Si trova nel quartiere Trieste, in piazza Annibaliano, che marca la fine di corso Trieste e l’inizio di viale Eritrea, e prende il nome da tale piazza e dalla vicina basilica di Sant’Agnese ed è stata inaugurata nel 2011. Se si scende qua è possibile visitare la sopracitata chiesa facente parte di un complesso che comprende la catacomba della santa, la basilica costantiniana di cui oggi restano i ruderi e le mura e il mausoleo di Santa Costanza.
La basilica di Sant’Agnese fuori le mura e la basilica costantiniana
La basilica di Sant’Agnese fuori le mura fu fatta costruire da papa Onorio I nella prima metà del VII secolo. Fu distrutta e saccheggiata dai Longobardi e da Federico II ed in entrambi i casi fu restaurata dai papi. Il campanile è di origine rinascimentale mentre l’attuale accesso con i tre portali è del XVII secolo ad opera del cardinale Alessandro Ottaviano de’ Medici. Il pavimento cosmatesco fu sostituito da mattoni nel 1728, a loro volta rimossi e sostituiti da marmi su ordine di Pio IX nel 1855, nell’ambito di una più vasta ristrutturazione dell’intero edificio.
Con San Giovanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme, quella di santa Costanza è una delle tre basiliche costantiniane, cioè fatte costruire dalla famiglia imperiale in Roma. Dopo l’editto di Milano del 313 la politica di cristianizzazione dell’impero procedette con impeto. La destinazione in questo caso era cimiteriale, costruito in luogo del precedente sepolcreto pagano presso la tomba della martire a cui pare che la principessa fosse devota.
Il mausoleo di Santa Costanza
Il mausoleo fu fatto erigere dalla figlia dell’imperatore Costantinoa metà del IV secolo. La costruzione era posta a fianco della basilica, con la cui navata sinistra era collegata, e l’opinione prevalente è che vi sia stata deposta anche Elena, l’altra figlia di Costantino. Si caratterizza per la pianta circolare, che era frequentemente usata nei ninfei e in edifici termali, e che divenne caratteristica, nell’architettura paleocristiana ed oltre, dei battisteri. Il vano centrale, coperto da una cupola, è circondato da un ambulacro coperto da una volta a botte; un giro di colonne separa i due spazi, e 12 grandi finestre illuminano l’ambiente centrale.
A fronte della grande semplicità della struttura, la decorazione interna in mosaico era ricchissima, visibile e riprodotta fino al ‘500. Il mausoleo fu trasformato in chiesa, intitolata appunto a santa Costanza, nel 1254. Nel 1620 fu eliminato quanto restava dei mosaici della cupola, mentre si conservano quelli dell’ambulacro. Per le rappresentazioni di vendemmia e il sarcofago imperiale di porfido rosso che conteneva e che ora si trova ai Musei Vaticani.
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