“Tra Sacro e Profano” la pittura di Ulisse Scintu a Palazzo Ruspoli
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Roma è una città unica nel suo genere, che si differenzia dalle altre in diversi aspetti, persino nel modo di parlare. Il dialetto di Roma è composto da parole che vengono “dar core” ma voi come lo chiamate? Romanesco, romanaccio o semplicemente romano?
Roma è una città unica nel suo genere, che per diversi aspetti si distingue da tutte le altre zone della penisola. La Capitale ad esempio è l’unico luogo ad avere i sampietrini, oppure ad avere un’isola all’interno del suo territorio, la Tiberina. Roma poi è la sola ad avere un cupolone ed un Colosseo, che simboleggiano la cristianità e la forza di un grande impero.
Sono tante quindi le cose che differeziano Roma da tutte le altre città ed a queste se ne aggiunge un’altra; la lingua. Roma è la sola città ad avere un idioma che pare distinguere il nativo della città dalla lingua che parla.
Ogni città o regione italiana ha un idioma che indica anche un’appartenenza a qualcosa. Basta pensare ad esempio a Milano. Con la parola “milanese” si intende sia chi vive a Milano, sia il dialetto. Lo stesso vale anche per il napoletano e per le lingue tutte le altre città, ad eccezione di Roma, che riesce a distinguersi anche in questo.
Secondo molte fonti tra cui anche il dizionario Treccani, è romano solo chi appartiene a Roma, mentre è romanesco qualcosa di caratteristico della città, in questo caso il dialetto.
Sin dai tempi antichi Roma ha sempre posto delle distinzioni tra le varie classi sociali. I nobili ed i contadini erano separati tra loro e pare quindi che anche le due parti del popolo avessero una propria lingua. Nel Medioevo i nobili erano considerati come “romani“, poichè più colti, mentre invece i contadini e gli artigiani erano definiti “romaneschi“.
La lingua ufficiale a Roma in quei periodi era il latino, ma non tutti lo parlavano. L’Accademia Romanesca infatti afferma che il latino era parlato solamente dai più colti, dai potenti. Il resto del popolo invece parlava ciò che viene definito oggi come romanesco, ma che un tempo era chiamato latino romanile. Era una lingua simile al latino ma molto più rozza che nel tempo si è trasformata in romancio, poi in romanzo, romanico ed infine romanesco.
Oggi l’Accdemia definisce quindi il romanesco come il dialetto di Roma, e romano solamente chi appartiene al territorio, esattamente come l’enciclopedia Treccani. Non considera però il romanesco come una lingua ufficiale, come accade ad esempio per il veneziano o il genovese, ma solamente come un dialetto che viene usato con naturalezza nelle occasioni informali.
Il romanesco è quindi secondo la prestigiosa accademia solamente un dialetto che viene utilizzato in modo naturale. È un modo di parlare che viene “dar core“. Per l’accademia ed i romani stessi esiste poi il romanaccio, che però viene utilizzato in modo dispregiativo. È una parlata ancora più rozza del romanesco che viene segnalata anche dalla Treccani.
Tuttavia però nonostante un’Accademia e l’enciclopedia lo affermino, esiste un lungo dibattito che esclude l’esistenza del romanesco, ma anche del romanaccio. Il direttore della rivista “Voce Romana” ad esempio prevede il romano come unico dialetto. In altre regioni non esiste ad esempio il milanesco oppure il napoletanesco, di conseguenza è impossibile affermare l’esistenza del romanesco o addirittura del romanaccio.
Oggi effettivamente il dialetto di Roma viene definito in questi tre modi; romano, romanaccio e romanesco e ognuno alla fine lo chiama come vuole. Voi però come definite questo unico ed originale modo di parlare? Ditecelo nei vostri commenti o nelle vostre stories ma non dimenticare di taggarci!
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