"Troppi galli a cantà non se fa mai giorno" un caotico modo di dire
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È un’espressione che viene usata frequentemente nel linguaggio parlato e che in maniera ironica indica qualcosa di molto vecchio. La conoscevate?
È un dialetto che è sempre riuscito a incuriosire chiunque a causa della grande quantità di espressioni che contiene al suo interno. Frasi, parole che nella maggior parte dei casi permettono di scoprire un lato inedito di Roma e che molto spesso hanno delle origini davvero antiche.
Una di queste è “vecchio come il cucco” e è un modo di dire che sembra sia nato intorno al 1500, ma che sia comparso in forma scritta solamente nel 1800. Oggi è particolarmente conosciuto a Roma e nei suoi dintorni, ma difficilmente qualcuno è a conoscenza delle sue datate origini.
Quella del “vecchio come il cucco” è quindi un’espressione piuttosto antica, anche se ancora oggi è molto comune nel linguaggio parlato. Solitamente si usa per indicare qualcosa di particolarmente datato e può essere riferito agli oggetti, ai concetti e perfino alle persone.
Volendo poi si può anche dire “vecchio cucco“, anzichè “vecchio come il cucco”. In entrambi i casi il significato delle parole resta lo stesso in qualsiasi contesto vengano usate queste espressioni.
È chiaro però che bisogna fare attenzione al modo in cui questo modo di dire viene usato. Essendo particolarmente ironico, il rischio che possa sembrare offensivo è dietro l’angolo!
Nonostante le sue datate origini, non è mai stata chiara la provenienza di quest’espressione. Alcune teorie deducono che il “cucco” sia un’onomatopea del “cuco“, ovvero di un giocattolo molto simile a un fischietto, che veniva usato dai bambini ai tempi degli antichi.
Altre ipotesi invece credono che il modo di dire sia ispirato ad Abacuc, ovvero a uno dei 12 profeti minori, che veniva sempre rappresentato come un uomo anziano dalla lunga barba grigia.
In ogni caso si può proprio dire che si tratta di un’espressione vecchia come il cucco!
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