La fontana della sfera nella magica location del Foro Italico
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Molti di voi la conosceranno col nome di Arpino, altri non ne avranno mai sentito parlare, tuttavia questa città a (non proprio) mezz’ora da Roma porta con sé un’incredibile storia…
A vederla dall’alto, Arpino, cittadella del frusinate, ricorda nella forma un’arpa, e forse per questo il suo nome fu ispirato, già in età classica, all’affascinante strumento a corde da pizzicare.
A poco più di mezz’ora da Roma, Arpinium, come amavano chiamarla gli antichi, può considerarsi ancor oggi uno dei centri più antichi ed interessanti, dal punto di vista storico e culturale, della provincia di Frosinone.
Città natale di Gaio Mario, sette volte console della Repubblica Romana, e di Cicerone, celebre storico, filosofo ed oratore romano, Arpino passò infatti da territorio di scontri, fra Sanniti e Romani, a luogo di contesa, in epoca medievale, tra le più svariate popolazioni (non ultimi, Franchi e Saraceni), per via della sua capacità di difesa, del ruolo di rifugio, insomma, delle sue mura piuttosto fortificate.
Ma cosa visitare ad Arpino? A parte la bellezza della città in sé, poco distante tra l’altro da Isola del Liri, e dei racconti di cui sono imbevute le sue stradine e i suoi negozi d’artigianato, non possiamo far a meno di segnalarvi, in particolare, due tra le tante attrazioni di questa città. Partiamo con la prima: il tipico palio fra quartieri.
Soprannominata Gonfalone, ogni anno dal 1971, subito dopo Ferragosto, si svolge infatti ad Arpino la suggestiva sfida tra contrade. E, oltre gli abiti rigorosamente da tradizione, i partecipanti calzano ai piedi gli zampitti, le calzature meglio note a Roma, col nome di cioce, da cui il toponimo di Ciociaria.
Dal 1984, inoltre, per iniziativa del poeta Giuseppe Bonaviri, è possibile incontrare, in giro per la città, delle strane ma meravigliose incisioni. Riportate su lastre di pietra, Arpino si fa infatti ospite, ormai da oltre trent’anni, di una vera e propria antologia di poesie, installate qua e là nei luoghi che più la caratterizzano.
E che dire, infine, della sua appartenenza alle città Saturnie? Insieme ad Alatri, Anagni, Atina e Ferentino, pare infatti che fra le cinque città create dal dio Saturno, durante l’età dell’oro, non poteva non annoverarsi anche Arpino. E, a testimoniarlo, non solo la grandiosità delle mura megalitiche poligonali, la cui costruzione era possibile, secondo gli antichi, solo per mano della suddetta divinità, ma la presenza di un’acropoli intera, chiamata Civita Vecchia e considerata una delle più importanti, per la conoscenza dell’architettura megalitica del Lazio meridionale!
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