Un giorno «Roma è diventata calva», perché?
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In direzione Monte Compatri/Pantano, oggi scopriamo l’ottava fermata della Linea C di Roma: Torre Gaia. Cosa si può visitare scendendovi? Qual è la sua storia?
Ottava fermata della metro linea C di Roma che, da Centocelle, corre fino a Monte Compatri/ Pantano, Torre Gaia prende il nome dalla zona omonima in cui sorge. Fu soltanto sul finire degli anni ’20 del Novecento, che la società S.A.I.A. decise di insignire la borgata con quest’appellativo. Con l’intento di farne una zona specifica finalizzata all’agricoltura e allo sfruttamento dei terreni di cui si componeva, qualche anno più tardi prese avvio persino la costruzione dei suoi primi fabbricati. Ma perché si decise di chiamarla così?
Sebbene esistano poche fonti sul significato del termine, ciò che è certo è che anticamente qui sorgesse una piccola torretta, ora non più visibile, ma citata per la prima volta in un documento del 1400. Sotto la nomenclatura de Il Torraccio, l’edificio fu poi incorporato, nei suoi resti, all’interno del casale di Grotte Celoni.
(Fonte: Carteinregola)
Altra storia, invece, si può (soltanto) ipotizzare sul termine Gaia. A quanto pare, infatti, in questo territorio furono ritrovati, a parte molti sepolcri ed epigrafi mortuarie, altrettanti frammenti relativi all’origine di Roma. La domanda, allora, sorge spontanea: si può tentare di connettere il significato di questo termine, proprio all’antica storia della città, in particolare alle sue credenze? Spoiler: si. A tal proposito, viene in soccorso la tradizione pagana antica di Roma, nella quale Gaia non era solo la dea madre di tutti gli dei, ma la personificazione della Terra. Dunque, è a partire da questo che si originò (probabilmente) la connessione tra l’idea della società S.A.I.A di farne un territorio agricolo e, contemporaneamente, chiamare questo luogo col nome di questa importantissima divinità romana.
Ma cosa è possibile visitare, scendendo a Torre Gaia? Quali attrazioni è possibile vedere?
Aperta il 9 novembre del 2014, da questa giovane fermata metro, spostandovi di poco, potrete andare a visitare alcune strutture d’interesse artistico e culturale. Un esempio sono le antiche Cisterne dei romani, risalenti all’età imperiale: quella detta Torraccio, quella di Grotte Celoni e quella detta dei Caminetti.
(Fonte: Carteinregola)
Non va dimenticato, infine, il ruolo di questa zona negli anni del Villaggio Breda (1938), un vero e proprio sito destinato ai lavoratori e alle famiglie di chi lavorava nel complesso industriale lì edificato sul finire degli anni ’30: una grande fabbrica di armi, più tardi smantellata e sostituita dalla Chiesa di Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae.
Il Villaggio, ancor oggi visitabile, nella sua veste di vera e propria borgata operaia dal sapore architettonico razionalista, fu recuperato e restaurato intorno al 2006.
(Fonte: ArchiDiAP)
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