“Po esse”, la frase dei dubbiosi
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È un modo di dire che sottintende un metodo di pagamento molto conosciuto sia a Roma che fuori dalle sue mura. Conosci il “Bruno bbruno, tante per uno”?
È un dialetto che ha sempre incuriosito le persone che lo sentono parlare, perché contiene talmente tante espressioni che è inevitabile domandarsi che significato potrebbero avere.
Ogni di queste ha poi così tante storie da raccontare, che alla fine il romanesco viene anche paragonato a una guida turistica, che permette di conoscere meglio sia Roma che i suoi abitanti, i romani. Alcune di queste permettono anche di capire qualcosa in più sulle loro abitudini, sui modi che hanno di vivere oppure di pagare le cose.
C’è per esempio il modo di dire “Bruno bbruno, tante per uno!”, che parla del modo in cui le persone pagano qualcosa al ristorante, che comunemente viene inteso come “alla romana”.
Quest’ultimo consiste nel dividere la somma di qualcosa in parti uguali che corrispondono al numero di persone che hanno partecipato alla cena oppure al pranzo al ristorante. È molto conosciuto a Roma ma anche fuori regione tantissime persone sanno cosa vuol dire pagare “alla romana” e conoscono il “Bruno bbruno, tante per uno”.
Solitamente quindi questo modo di dire si riferisce a dei contesti che riguardano dei pranzi, delle cene oppure degli aperitivi. Pare sia nato nella Roma del 1800, in un momento in cui nelle trattorie si faceva dividere il conto di un ristorante per il numero di commensali seduti al tavolo. Tutto questo per ragioni di praticità.
Pare che poi questo metodo di pagamento veniva anche imposto nei ristoranti ai tempi del Giubileo, dove per ragioni di praticità, veniva fatto pagare ai clienti un prezzo fisso, senza andare a specificare il costo di ogni pietanza preparata. Era un modo veloce e convenevole di far pagare i turisti.
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