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Giacomo Puccini è stato un importante compositore toscano che con i suoi spartiti è riuscito a lasciare un segno nella storia della musica. Durante la sua carriera il musicista ha dato vita a diverse opere, tra cui un inno a Roma. Scopriamo però qualcosa di più a riguardo.
Giacomo Puccini è stato un grande compositore che attraverso le sue opere ha segnato la storia della musica. La sua passione per la composizione e soprattutto per gli strumenti musicali nasce in tenera età. I genitori di Puccini erano dei musicisti ed avevano trasmesso al figlio l’amore per la musica.
Le prime composizioni del giovane musicista sono del 1876. In quell’anno Puccini aveva presentato “Juno” ad un concorso. Non lo aveva vinto ma aveva visto la sua opera essere per la prima volta eseguita per la prima volta da un’orchestra e questo era davvero stimolante per lui. Il successo per il giovane compositore arriva nel 1883, l’anno in cui Puccini scrive “Bohème” e “Manon Lescaut“. Sono due opere che vengono accolte molto bene dal pubblico insieme a “Tosca” e “Madama Butterfly“. Il suo talento negli anni lo ha portato ad essere considerato l’erede di Giuseppe Verdi e gli ha permesso di viaggiare per tutto il mondo.
Nel 1910 aveva scritto ad esempio “La fanciulla del West” per il Metropolitan di New York. Aveva poi dato vita a “La rondine“, il “Trittico” e la famosissima “Turandot“. Quest’ultima è un’opera che è stata terminata da Franco Alfano poichè Puccini aveva lasciato la terra durante la sua scrittura, lasciandola inconpleta. Con la sua morte aveva lasciato un enorme vuoto nel mondo musicale.
Giacomo Puccini è stato un compositore toscano che però ha dedicato un inno alla Capitale. Si tratta di una cazone che è stata scritta da Fausto Salvatori e musicata da Puccini che cerca di esaltare la città eterna. Era un’opera commissionata dalle autorità di Roma del 1918 che doveva celebrare le vittorie ottenute negli ultimi mesi del conflitto mondiale. Puccini in solo quattro giorni aveva realizzato un bellissimo inno alla Capitale che era stato poi eseguito per la prima volta il 21 aprile del 1919.
La canzone aveva ottenuto un enorme successo sul momento ma ben presto era stata dimenticata dalle genti. Era stata scritta tre anni prima dell’avvento del fascismo, eppure poi è stata utilizzata come inno del fascismo.
Puccini è stato un compositore dal talento smisurato che amava molto la musica, anche se preferiva scriverla o eseguirla anzichè studiarla. Era uno studente abbastanza pigro secondo i suoi insegnanti eppure con la sua penna riusciva a realizzare delle composizioni davvero geniali. Il suo amore per la musica d’opera lo aveva portato a costruire delle melodie drammatiche. Queste però erano così teatrali che sembrava fossero le antenate delle colonne sonore del cinema. Puccini poi con la musica sapeva davvero emozionare. Riusciva a dare colore alle note che scriveva ed un timbro che le rendeva davvero uniche. Era davvero l’erede di Giuseppe Verdi, il maestro dell’opera drmmatica per eccellenza.
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