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Addio a Paolo Pietrangeli, noto cantautore e regista di Mediaset


Si è spento all’età di 76 anni Paolo Pietrangeli, un uomo che per anni è stato il regista di alcuni programmi Mediaset e che ha dedicato la propria vita al cinema ed alla musica.

Un uomo dietro alla cinepresa racconta i fatti dell’Italia

Ci ha appena lasciati Paolo Pietrangeli, un uomo che per anni è stato il regista di Mediaset oltre che un noto cantautore che si è spento nelle ultime ore all’età di 76 anni. Le sue parole ed i suoi documentari sono stati fondamentali per gli studenti e gli operai del 1968, che li hanno accompagnati durante i loro movimenti.

La sua passione per il cinema lo aveva portato a lavorare come aiuto regista ad alcuni film che oggi sono pilastri del cinema italiano. Tra quest vi sono “L’assoluto naturale“di Mauro Bolognini, “Morte a Venezia” di  Luchino Visconti e “Roma” di Federico Fellini. Il suo talento lo aveva però portato anche a lavorare con il regista americano Paul Morrissey. Insieme a lui aveva dato vita a due film che sono stati ispirati da Andy Warhol; “Flesh for Frankenstein” e “Blood for Dracula“.

A partire dal 1974 era invece iniziata la sua carriera di regista di documentari che hanno rappresentato le vicende politiche di quegli anni. Il primo tra questi era stato “Il bianco e il nero” ed era sul neofascismo che vi era in Italia dal 1930 al 1970. Qualche anno dopo ne aveva invece scritto un secondo ispirandosi al best seller “Porci sulle ali” ma non aveva riscosso il successo del libro. Nel 1980 aveva invece scritto e diretto “I giorni cantati“, un docufilm nel quale aveva coinvolto il cantautore Guccini e la sua musica. Nel suo ultimo documentario “Genova. Per noi” aveva invece raccontato dei movimenti del G8 e di quelle terribili giornate che avevano portato alla morte il manifestante Carlo Giuliani.

La voce del ’68

Paolo Pietrangeli non è stato solo un importante regista del cinema italiano ma anche un cantautore che attraverso la musica ha raccontato del 1968. I brani più importanti che hanno rappresentato i fatti sono stati “Contessa” e “Valle Giulia“, due canzoni di denuncia realizzate attraverso la chitarra e la voce di Pietrangeli, ed accompagnate dai cori di Giovanna Marini.

“Contessa” in particolare diventa la colonna sonora dei movimenti studenteschi ed operai del 1968. È un brano che non è mai passato in radio ma è rimasto impresso nel cuore dei giovani studenti ed operai che lottavano per i loro diritti. Pare che la canzone sia stata ispirata ad una conversazione avvenuta a Roma nel Corso Trieste durante quegli anni.

Anche “Valle Giulia” rientra tra i canti popolari di quei tempi ed è ispirata al primo movimento studentesco avvenuto il primo marzo del 1968. Racconta infatti del primo violento scontro tra gli studenti della facoltà di architettura e la polizia. È stato il primo movimento a cui poi ne sono seguiti tanti altri che hanno visto per la prima volta in Italia vedere gli studenti mettersi in prima linea per combattere per i propri diritti.

Un uomo che ha dedicato la vita alla parola

Nella sua carriera Paolo Pietrangeli ha poi fatto da regista ad alcuni dei programmi più amati della televisione italiana. Per diversi anni è stato il regista del “Maurizio Costanzo Show” il programma nel quale diversi personaggi appartenenti al mondo della politica e dello spettacolo hanno potuto raccontarsi. Nel 2000 è stato anche alla regia di “C’è posta per te” di Maria De Filippi e l’anno successivo del programma “Amici“.

È stato un uomo che per tutta la vita ha cercato di far  sentire la propria voce, utilizzando la scrittura, la musica ed il cinema come proprio mezzo per poter raccontare ciò che per lui era ingiusto e per cercare di rendere il mondo un posto migliore.