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Giulio Cesare, il potente dittatore di Roma

foto di: Immagini prese dal web

È uno dei personaggi più potenti e chiacchierati della storia romana e sembra sia nato proprio oggi. Conoscevate la storia di Giulio Cesare?

Un uomo destinato a grandi cose

È uno dei personaggi più noti della storia romana, e sembra che diversi secoli fa sia nato proprio in questo giorno, il 12 luglio. È stato poi il primo Imperatore della storia di Roma ed è proprio grazie a lui che l’eterna città è diventata un glorioso impero.

Sin da giovane si è dimostrato un uomo forte, destinato a grandi cose. Proveniva dalla famiglia patrizia Iulia ma era un grande sostenitore della fazione politica dei Popolari, che era in opposizione con gli Ottimati, che a loro volta avevano il sostegno degli aristocratici e del Senato.

Giulio Cesare era poi una persona particolarmente determinata, che voleva intraprendere una grande carriera politica. Il suo obiettivo infatti era quello di diventare console e di assicurarsi quanta più ricchezza possibile, sia politica che economica, per questo motivo nel 60 A.C. aveva quindi stabilito una potente alleanza strategica, oggi conosciuta come triumvirato.

Si era affiancato con Marco Licinio Crasso, che all’epoca era l’uomo più ricco di Roma, e con Pompeo. Quest’ultimo era un potente generale che aveva alle sue spalle molte vittorie ed era anche il genero di Giulio Cesare.

Il timre del Senato e la forza di Cesare

Negli anni successivi il potere di Giulio Cesare era aumentato molto e questo aveva scatenato la paura da parte del Senato. Era una figura che iniziava a diventare ostile e doveva essere di conseguenza allontata da Roma.

Per questo motivo il Senato aveva mandato Cesare in Gallia. Non sapeva che qualche anno dopo la Gallia sarebbe diventata una provincia di Roma e che Cesare sarebbe rientrato trionfante in patria.

Peobabilmente poi anche Cesare era consapevole dei timori del Senato, per questo motivo prima di partire aveva fatto allontanare da Roma Cicerone e Catone, due filososi e senatori Ottimati. Durante la sua assenza però era stato Pompeo a prendere il comando su Roma, insieme all’appoggio del Senato.

Il potente triumvirato che si era creato qualche anno prima era quindi sciolto, anche a causa di Marco Licinio Crasso, che era morto in battaglia qualche anno prima del ritorno di Cesare.

A causa di tutti i successi di Cesare in battaglia, la paura del Senato si era trasformata in terrore. Proprio per questo motivo aveva quindi ordinato a Cesare di lasciare il comando dell’esercito e di rientrare a Roma. Cesare però non approvava gli ordini del Senato ed era rientrato a Roma con il proprio esercito, dichiarando così guerra sia al Senato che a Pompeo.

Una tragica fine per l’uomo più potente di Roma

Era così scoppiata una guerra civile, dove da un lato c’erano Pompeo e il Senato, mentre dall’altro c’erano Cesare e un forte esercito, che aveva avuto la meglio sull’avversario.

Pompeo non poteva quindi fare molto contro Cesare, per cui era fuggito in Egitto, convinto di poter trovare protezione ma andando invece incontro alla morte. Il faraone egiziano Tolomeo XIII era fedele a Giulio Cesare e di conseguenza aveva ucciso Pompeo.

Negli anni successivi Cesare era quindi diventato inarrestabile. Si era fatto eleggere dittatore a vita e aveva impostato un tipo di governo monarchico. Aveva poi adottato il nipote Ottaviano e aveva fatto sì che alla sua morte sarebbe diventato il suo erede.

Niente se non una congiura era in grado di fermare Giulio Cesare ed era proprio a causa di quest’ultima che la sua dittatura era terminata. Un gruppo di senatori contrari a Cesare e guidati da Bruto e Cassio avevano accerchiato Cesare e lo avevano colpito con molte pugnalate. Ponevano così fine alla dittatura e all’uomo più potente dell’impero romano.