Fors Fortunae, la festa dell’antica dea bendata dei romani
Il 23 giugno i Romani antichi celebravano Fors Fortuna, spirito del caso e del destino. Un rituale notturno che sa di mistero e[...]
Erano degli antichi rituali che si svolgevano nei campi con lo scopo di scongiurare le carestie. I Cerealia erano dei momenti sacri dedicati a Cerere, la madre disperata che cercava continuamente sua figlia Proserpina e la dea che aveva insegnato ai romani a coltivare.
Era una dea molto cara ai romani e veniva invocata per evitare una carestia o per augurare un buon raccolto. Il suo nome significava “crescere”, per questo motivo tutti la conoscevano come Cerere.
Era la dea dell’agricoltura, che aveva insegnato agli umani a coltivare i campi e che con il suo umore determinava il cambio delle stagioni.
Per 6 mesi all’anno era felice e portava quindi il bel tempo, ma soprattutto rendeva i campi rigogliosi. Per altri 6 mesi era invece portatrice del freddo e del maltempo e faceva sfiorire i raccolti. Grazie a lei i romani avevano quindi imparato quando dovevano seminare nei campi e quando invece raccoglierne i frutti.
Dedicavano poi in suo onore una grande festa, i Cerealia, che durava alcuni giorni e che iniziava il 12 aprile. Era un’ottima occasione per rendere grazie alla dea ma anche per ricordare la storia che aveva causato tutti quei suoi sbalzi d’umore.
C’era un tempo in cui Cerere non era mai triste ma era invece allegra e gioiosa. Si trovava sempre insieme a sua figlia Proserpina, una dea bellissima che era nata dall’unione tra Cerere e Giove.
Un giorno però l’umore della dea era cambiato improvvisamente. La sua bella Proserpina era stata rapita da Plutone che l’aveva trascinata nel suo regno degli Inferi. I due poi si erano sposati e Proserpina era diventata così la regina degli Inferi.
La povera Cerere era quindi disperata e aveva tentato in ogni modo di riabbracciare la figlia. Nel frattempo il suo pessimo umore aveva portato il freddo sulla terra. I campi non producevano più il raccolto e le piante si erano tutte seccate. Era quindi arrivato l’inverno.
La situazione era devastante per tutti e bisognava trovare a tutti i costi un rimedio. Proprio per questo motivo Giove aveva così stabilito un accordo tra Cerere e Plutone.
Per 6 mesi all’anno, Proserpina sarebbe stata insieme a sua madre, mentre nei mesi restanti sarebbe stata al fianco di suo marito Plutone.
Nel periodo in cui Cerere si trovava insieme a sua figlia, i campi sarebbero stati quindi rigogliosi e avrebbero rappresentato la felicità della dea. Nel periodo in cui Proserpina si trovava insieme a Plutone, tutto sarebbe sfiorito e la gente avrebbe dovuto ritirare il proprio raccolto prima dell’arrivo del gelido inverno.
Per festeggiare l’unione tra Cerere e Proserpina i romani celebravano quindi i Cerealia. Erano dei rituali che iniziavano il 12 aprile e che terminavano alcuni giorni dopo.
Erano dei momenti di festa e felicità durante i quali si organizzavano dei giochi e dei ricchi banchetti.
Tutti potevano partecipare alle grandi tavolate ma ognuno doveva assolutamente indossare un abito bianco. Dopotutto si celebravano la vita e la rinascita e non la morte.
La festa poi terminava il 19 aprile con un rito davvero strano. Si prendevano delle volpi e gli si legavano delle torce sul dorso. Successivamente queste venivano lasciate correre libere nei boschi.
Probabilmente questo strano rito rappresentava Cerere che disperata cercava sua figlia Proserpina ma che ormai era sparita nel regno degli Inferi, diventando così la sposa di Plutone.
Il 23 giugno i Romani antichi celebravano Fors Fortuna, spirito del caso e del destino. Un rituale notturno che sa di mistero e[...]
“Poemi di Terra Nera” è una mostra che trasforma la Galleria Borghese in un dialogo tra antico e contemporaneo. Fino al 14 settembre,[...]
Le Vestalia erano le feste dedicate alla dea del focolare dove ardeva il fuoco sacro di Roma senza nessuna interruzione. Ecco in cosa[...]
La festa di Bellona, oggi dimenticata, racconta la Roma più arcaica, quella che invocava la forza prima delle battaglie. Un tuffo affascinante nel[...]
Dopo il successo delle edizioni precedenti, “UnArchive Found Footage Fest” torna per il terzo anno in molte location della Capitale e con una[...]
Torna l’evento annuale che consente a romani e turisti di poter visitare gratuitamente edifici notevoli per le loro caratteristiche architettoniche. Il patrimonio architettonico[...]
Protagonista di questa mostra una Roma cosmopolita, al centro di una complessa rete di viaggi e rapporti che annullano confini nazionali e culturali.[...]
Roma era nota anche per il commercio e Mercurio era il dio che proteggeva i mercanti. Era celebrato alle idi di maggio, con[...]
Lemuria era una festa dell’antica Roma dedicata all’esorcismo degli spiriti dei defunti. Durante questa ricorrenza, i romani compivano rituali per scacciare i lemuri,[...]
Fondata da italiani nel 1980, è diventata in fretta un punto di riferimento per gli appassionati di arte e di cultura e questa[...]
Il 7 maggio, Cinecittà ospiterà la cerimonia finale dei Premi David di Donatello 2025, giunti alla loro 70ª edizione. Tra i candidati spiccano[...]
Dal 14 maggio al 13 agosto, il Palazzo delle Esposizioni ospita “Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana”, una mostra che celebra l’eccellenza artigianale e[...]
Le Floralia, celebrazione dedicata alla dea Flora, erano una delle feste più colorate e gioiose dell’antica Roma. Dal 28 aprile al 3 maggio,[...]
Certo! Ecco un articolo di tre paragrafi, circa 300 parole, sulla mostra *FLOWERS* al Chiostro del Bramante: — Al Chiostro del Bramante,[...]
I “Ludi Cerealici” erano degli eventi ludici che si tenevano al Circo Massimo, e a quali gli spettatori assistevano vestiti di bianco, dopo[...]