Il carciofo romanesco, il re dell’orto | Roma.Com

Il carciofo romanesco, il re dell’orto

Sono considerati i “re dell’orto” e da anni vengono serviti nelle tavole delle case e dei ristoranti di Roma. Ma voi, come preferite mangiare i carciofi?

Una ninfa trasformata in un carciofo

Si fa chiamare “il re dell’orto” o semplicemente “l’ottava meraviglia di Roma”. Il carciofo è una pianta tonda e spinosa che a Roma tutti adorano e che viene preparato in molti modi, ma soprattutto fritto oppure sottolio.

Da secoli viene coltivato negli ambienti mediterranei e pare che anche gli antichi egizi ai tempi ne andassero matti. Apprezzavano molto le proprietà benefiche della pianta e di conseguenza le sfruttavano  per preparare le medicine e curare le malattie.

Alcuni invece attribuiscono le origini dei carciofi ai greci. Una leggenda racconta di Zeus che si era invaghito della ninfa Cynara e che l’aveva portata con sé nell’Olimpo. Sembrerebbe una storia dal lieto fine ma in realtà non è per nulla così.

La ninfa Cynara che era stata successivamente trasformata in una dea, non era per niente felice di starsene sull’Olimpo e di conseguenza aveva escogitato dei piani per poter tornare sulla terra, che purtroppo però erano stati scoperti da Zeus.

Il dio non riusciva a sopportare il tentativo di fuga di Cynara e per punirla l’aveva quindi scaraventata sulla terra e infine trasformata in una pianta spinosa, ovvero il carciofo.

Una delizia sin dai tempi antichi

Non è facile stabilire chi sia stato il primo a scoprire e coltivare il carciofo. È semplice però capire che già ai tempi antichi era un alimento che tutti adoravano e che veniva preparato in molti modi.

C’era per esempio una ricetta che accostava il carciofo alle uova sode e ad una salsa di pesce chiamata garum. Una seconda preparazione prevedera invece il carciofo condito con menta, sedano coriandolo, miele e garum. C’era poi una terza ricetta che consisteva nel lessare il carciofo e condirlo poi con il cumino e ancora una volta il garum.

Anche i fedeli al dio Bacco erano degli amanti dei carciofi. Li gustavano insieme ad un buon calice di vino perché sembrava che uniti dessero l’effetto di un afrodisiaco.

Il delizioso carciofo alla giudia

Da secoli il carciofo è quindi un alimento che appartiene alla tradizione e che viene servito nelle tavole dei ristoranti e delle case romane.

Viene preparato in molti modi anche se il più amato resta probabilmente alla giudia. Si tratta di una ricetta che consiste nel friggere all’interno di un pentolino un carciofo ben aperto, finché questo non diventa bello croccante. Il risultato finale è una delizia fragrante per il palato.

Un secondo modo consiste invece nel cuocere i cuori dei carciofi all’interno di una padella e di aromatizzarli con aglio e mentuccia. Anche così sono veramente deliziosi.

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