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A tre anni dalla sua morte ricordiamo Bernardo Bertolucci, il reagista realizzatore dei film come “L’ultimo imperatore” ed “Il piccolo Buddha” che con le sue pellicole ha segnato la storia nel mondo del cinema.
Sono passati tre anni dalla morte di Bernardo Bertolucci, il regista romano che con le sue pellicole ha segnato la storia del cinema. Bertolucci era un uomo che aveva una forte passione per il mondo dietro la cinepresa. A soli quindici anni aveva realizzato i suoi primi cortometraggi, armato di una telecamera e di tanta volontà. La sua carriera in questo mondo inizia però nel 1961. In quell’anno era diventato un assistente dell’amico di famiglia Pier Paolo Pasolini che stava girando il film “L’accattona“. Solamente un anno dopo Bertolucci partecipa al Festival del Cinema di Venezia con “La commare secca“, un’opera ispirata ai lavori di Pasolini.
Nel 1964 realizza invece “Prima della rivoluzione“, un film che sarà presentato al Festival di Cannes e che sarà particolarmente apprezzato dai ragazzi dei movimenti del ’68. La fama di Bertolucci arriva quindi ai confini del mondo, sebbene i suoi film risultassero spesso oggetto di scandalo perchè ritenuti immorali. Dopotutto alcuni trattavano dei temi come l’incesto ed andavano oltre i limiti del pudore. Il mondo non era quindi pronto ad accettare il modo di fare di Bertolucci. Si rifa però con “L’ultimo imperatore” un film del 1987 che garantisce al regista ben otto Oscar, ed “Il piccolo Buddha” del 1993 che porta la gente ala scoperta dell’Oriente. Saranno quindi dei film dal successo colossale che permetteranno al regista di essere più volte membro della giuria del Festival del Cinema di Venezia e che gli garantiranno una laurea ad honorem causa in storia e critica delle arti dello spettacolo.
Appena terminato il suo ultimo film “The echo chamber” Bertolucci si spegnerà come se la sua missione sulla terra fosse compiuta, lasciando così un enorme vuoto nel mondo del cinema.
Bernardo Bertolucci ha trascorso una buona parte della sua vita a Roma, che è diventata la scenografia perfetta per i suoi film. La carriera del regista è iniziata nelle strade della Capitale con il film “La commare secca”. Anche il suo ultimo film “Io e te” è stato girato a Roma. Nella stessa città aveva poi conosciuto Pier Paolo Pasolini, l’amico che lo aveva introdotto alla carriera di regista. Deve quindi molto alla Capitale, la città caotica che accoglie tutti come una grande mamma.
Al tempo stesso però Bertolucci era legato a Parma, la città natale in cui sono state girate diverse pellicole, tra cui “Novecento“. Un altro forte legame lo aveva infine con l’Oriente. Bertolucci è stato uno dei primi uomini a far conoscere l’Oriente al pubblico. Il suo film “L’ultimo imperatore” è stata poi la prima pellicola occidentale ad essere stata girata nella Città Proibita che ha permesso di mostrare le bellezze della famiglia Ming e Qing.
Bertolucci è stato quindi un uomo che attraverso i film ha lasciato un forte segno nella storia del cinema. Le sue pellicole erano davvero profonde, anche se si scontravano con le ideologie ed è anche per questo che erano uniche. La sua passione per la cinepresa lo ha portato ad essere uno dei registi più affascinanti di tutti i tempi. Un uomo che con una cinepresa e tanto amore ha saputo prendere la vitalità, la bellezza e la giovinezza delle cose trasformandole in capolavori.
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