“Mundus Patet, Dialogo tra Uomo e Natura”, l’installazione dedicata al terremoto di Amatrice
L’opera di Gianna Parisse, presentata per la prima volta in Italia, contiene elementi fotografici, audio e video che si interrogano sul senso di[...]
Il fulgur conditum era un rito espiatorio dei tempi di Roma antica che consisteva nel seppellire un fulmine in una tomba chiamata bidental.
Ai tempi antichi i romani avevano un particolare rito, detto “fulgur conditum” che consisteva nel seppellire un fulmine e tutto ciò che era stato colpito da questo.
Quando un fulmine colpiva un certo luogo, questo veniva recintato e veniva scavata poi una fossa, nella quale si inserivano tutte le cose che erano state distrutte da questo. Il luogo colpito diventava quindi una specie di tomba che veniva chiamata bidental e nella quale veniva anche inciso un epitaffio.
Probabilmente il nome della tomba era determinata dalla forma biforcuta della saetta, oppure dal fatto che durante il rito veniva sacrificata una pecora che aveva due denti e che veniva poi inserita nel sacrario per espiare del tutto la caduta del baleno.
I romani credevano che i fulmini potessero essere opera degli dei, i quali furiosi con la gente, sfogavano la propria ira lanciando delle saette. Un fulmine non era quindi un segnale positivo che proveniva dal cielo, bensì un messaggio di rabbia, che poteva essere espiato attraverso dei rituali.
Non era poi così difficile far arrabbiare un Dio. Gli dei romani erano spesso rappresentanti come capricciosi e pretenziosi di essere costantemente venerati, di conseguenza il rapporto che avevano con gli uomini era difficile.
Non era poi neanche facile interpretare i messaggi che mandavano dal cielo. I romani infatti possedevano i libri fulgurales, dei manoscritti realizzati ai tempi degli etruschi, che permettevano di prevedere il futuro cogliendo i messaggi che derivavano da un fulmine.
Il cielo infatti veniva diviso in 16 zone ed 11 di queste appartenevano ad una divinità diversa. Di conseguenza in base alla provenienza del fulmine era possibile capire quale divinità lo avesse scagliato e successivamente per quale motivo.
L’interpretazione delle saette era affidata a dei sacerdoti, chiamati aurispici, che avevano il compito di analizzare in modo accurato un fulmine, anche attraverso la divinazione di organi e di definire il messaggio di rabbia che si nascondeva dietro.
I fulmini non sono soltanto dei messaggi di rabbia ma anche dei messaggi che permettevano di prevedere il futuro, in modo particolare le catastrofi.
Si pensava infatti che la congiura di Catilina fosse stata prevista 2 anni prima da una serie di fulmini che avevano colpito diversi edifici e oggetti romani, tra cui la statua della lupa di Romolo e Remo e le tavole di bronzo delle leggi, che si erano danneggiate.
Le saette erano quindi dei segnali temuti dai romani, che spaventavano anche Cesare Augusto, che terrorizzato dall’uccisione in Spagna di un suo schiavo aveva fatto costruire un tempio in onore di Giove che aveva chiamato Tonante. La sfortuna volle però che quel tempio, costruito con tanta scaramanzia, venisse distrutto poi da un incendio.
L’opera di Gianna Parisse, presentata per la prima volta in Italia, contiene elementi fotografici, audio e video che si interrogano sul senso di[...]
I Romani celebravano i Carmentalia in onore della Dea Carmenta, protettrice del futuro e della maternità. Riti, preghiere e offerte scandivano una festa[...]
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica ospitano la produzione ritrattistica del Maestro marchigiano, figura centrale della pittura romana e italiana della seconda metà[...]
A Spazio5 è stata allestita la mostra “Occhi di Ragazzo” su Gianni Morandi, un viaggio che ti porta dietro le quinte di un[...]
Immergiti in un mondo di emozioni leggere e colori brillanti con “Euphoria – Art is in the Air”, la nuova esperienza del Balloon[...]
Il percorso espositivo realizzato da Alessandra Carloni esplora una dimensione del tutto inedita del rapporto tra metropoli e individuo, tra contraddizioni urbane e[...]
Le Scuderie del Quirinale ospitano un percorso espositivo dedicato al grande ritrattista del ‘600, in grado di immortalare la dinastia che ha tenuto[...]
Fino a maggio del prossimo anno, il Pratibus District di Roma ospita, una mostra dedicata all’arte del gioco. Un’esperienza coinvolgente che celebra la[...]
Arriva nelle sale il nuovo film di Natale con protagonisti due degli attori comici romani più amati, ambientata nella meta turistica invernale del[...]
Fino ad aprile 2025, l’Istituto VIVE ospita la mostra dedicata a Guglielmo Marconi, il genio che ha cambiato il nostro modo di comunicare.[...]
Conosci le Saturnalia? Erano una delle feste più attese dell’antica Roma e si svolgevano in onore del dio Saturno. Celebrava la libertà, la[...]
Già all’inizio dell’Impero romano, il traffico nella Città Eterna era complicato da gestire, una soluzione fu trovata da Giulio Cesare. Giulio Cesare, un[...]
“Le Agonalia” sarebbero state istituite poco dopo la fondazione di Roma e si differenziano rispetto agli altri riti religiosi per due motivi, scopriamo[...]
La Galleria Nazionale ospita un percorso espositivo dedicato al celebre movimento del secolo scorso che è analizzato con un occhio di riguardo all’attualità.[...]
Conoscevi questo antico rituale? Era un culto tutto al femminile, che attraverso dei rituali che erano riservati esclusivamente alle donne, celebrava Bona Dea,[...]