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La cucina romana è composta da molti piatti che da diversi anni appartengono alla tradizione. Anche il trapizzino ne fa parte, nonostante sia nato solo qualche anno fa. Scopriamo però qualcosa di più a riguardo.
Il trapizzino è un piatto che appartiene alla cucina romana e che si unisce ai cibi che da diverse generazioni fanno parte della tradizione romanesca. A differenza delle altre pietanze però il trapizzino nasce soltanto nel 2008 ma con la sua bontà conquista subito il cuore dei romani.
Il suo inventore è Stefano Callegari, un pizzaiolo di Testaccio amante del cibo e in particolar modo di quello trasportabile, ovvero lo street food. Nel suo ristorante lo 00100Pizza ha pensato di unire in uno solo due piatti che sono tra i capisaldi della cucina romana, ovvero la pizza bianca e la carne sugosa in umido. Insieme generano un’esplosione di sapori, che sono raccolti dall’interno della pizza e che danno vita al trapizzino, che potrebbe anche essere considerato come una scarpetta più grande e da asporto.
Il primo esempio di trapizzino era nato per caso, unendo della pizza bianca con il pollo alla cacciatora. Il risultato era stato strepitoso e aveva raccolto la gioia della clientela ed al tempo stesso catturato l’attenzione di Paul Pensera e Fabio Giacomobono, un duo che negli anni ha dato vita a numerosi ristoranti di successo di Roma.
Grazie al loro contributo e ad una semplice ma geniale idea il trapizzino si è diffuso in tutta l’Italia e nel mondo, arrivando addirittura nella grande mela di New York.
Il trapizzino è una pietanza semplice da preparare, ma come ogni buon piatto può nascondere delle insidie. Per prima cosa è necessario preparare la base della pizza, che deve essere fragrante fuori e morbida dentro. L’impasto deve quindi risultare umidiccio.
Successivamente questo va diviso in delle pagnotte che vanno stese all’interno di una teglia e lasciate poi crescere. Gli impasti vari vanno poi cotti affinché il risultato finale possa essere tenero all’interno ed ottenere così la caratteristica ideale del trapizzino.
Come condimento viene invece utilizzato un qualsiasi secondo di carne, che può essere ad esempio la coda alla vaccinara, il semplice pollo alla cacciatora oppure le polpette. Può anche essere usato il pesce in alternativa, l’importante è che il riempimento sia bello sugoso e che poi venga raccolto dall’angolo della pizza. La pizza quindi deve avere la forma di un grande triangolo e deve poi essere vuotata al suo interno per far entrare meglio il tutto. In questo modo la scarpetta da asporto potrà essere perfetta.
Lo street food è una forma di cibo tanto amata dai romani che hanno una vita frenetica e poco tempo per mangiare. Inizialmente era considerato come una semplice forma di cibo veloce, calorica e facile da stuzzicare tra una riunione e l’altra, ma nel tempo è diventata una forma d’arte.
Milano ad esempio è la patria dello street food gourmet, costituito ad esempio dal sushi italiano e di frutta. Il primo consiste in un cono realizzato con le alghe, che viene farcito con i piatti della cucina italiana come ad esempio l’anduja, il polpo ma anche la carne di fassona. Da qualche parte hanno invece realizzato il sushi alla carbonara, che fa rabbrividire i romani tanto legati alla classica carbonara, il cuore della cucina italiana. Il secondo tipo di sushi viene invece realizzato con la frutta. È praticamente una rotella di riso accompagnata da vari pezzi di frutta.
Nella stessa città viene servito il kebab italiano che unisce la cucina italiana a quella mediorientale. Questo è un tipo di kebab che viene realizzato usando solamente degli ingredienti italiani.
A Torino infine c’è un trapizzino che però viene realizzato con le patate, che vengono usate al posto della pizza e farcite con gli ingredienti tipici del Piemonte.
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