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È una festa talmente particolare che pare sia anche capace di prevedere il clima dei mesi futuri. Sembra però che sia anche strettamente collegata a un antico rituale pagano che si svolgeva il primo febbraio di ogni anno. Ma cos’hanno in comune queste due celebrazioni?
Non è una festa così importante da essere riportata in rosso sul calendario, ma per i cristiani ha comunque una certa rilevanza, dato che celebra un momento che la religione cristiana ritiene sacro, ovvero la presentazione di Gesù al tempio.
Secoli fa, la legge ebraica prevedeva che i figli maschi venissero portati al tempio circa 40 giorni dopo la loro nascita, sia per far sì che venisse offerto loro un sacrificio, che per far purificare la loro madre. Per cui dato che oggi si celebra il Natale, ovvero la nascita di Gesù, durante la giornata del 25 dicembre, esattamente 40 giorni dopo, ovvero il 2 febbraio, si festeggia invece quest’altro momento, che oggi viene chiamato Candelora.
Da anni in tutta Italia il 2 febbraio è considerato quindi il giorno della Candelora. A differenza delle altre festività cristiane, non prevede però dei grandi rituali, ma semplicemente la benedizione di alcune candele, che rappresentano sia la luce divina, che la purificazione e l’uscita dalle tenebre.
Secondo la tradizione il giorno della Candelora determina però anche la fine del periodo invernale e di conseguenza l’inizio della primavera. Questo però solamente se la giornata si rivela soleggiata. Stando ad alcune credenze, il giorno della Candelora in qualche modo determina il clima dei mesi futuri. Se in quella giornata c’è il sole, l’inverno infatti si può considerare finito, perchè presto arriverà il caldo. Viceversa se c’era la pioggia, l’inverno sarebbe ancora durato per almeno un altro mese.
Lo conferma anche un proverbio che tutta l’Italia conosce: “Se è bel tempo a Candelora | dall’inverno siamo fuori | ma se piove o tira vento | nell’inverno siamo dentro.”
Oggi la Candelora è considerata una festa puramente cristiana, ma alcune somiglianze con un antico rituale pagano fanno pensare che in realtà la celebrazione che oggi conosciamo si sia ispirata proprio a questo rito o che lo abbia addirittura sostituito.
Pare che ai tempi degli antichi romani, durante i primi giorni di febbraio si praticasse un rituale quasi identico a quello svolto durante la Candelora. Era dedicato a Giunone, chiamata anche Februa e come la Candelora segnava la fine della stagione invernale.
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