“Sto a fa’ la colla”, il lamento romanesco di chi soffre di caldo
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È stato coniato dai giovani sul finire del ventesimo secolo, ma è diventato così comune, che è stato subito inserito nel dialetto di Roma. Ma cosa vuol dire esattamente?
Non c’è una data precisa che stabilisce la nascita del dialetto perchè quest’ultimo è qualcosa che si è sempre evoluto con lo scorrere del tempo, dato che le sue parole sono il frutto dell’esperienza delle persone.
Di conseguenza è normale che negli anni vi si aggiungano delle nuove parole a quelle già presenti, come per esempio il termine “acchittasse“. È un verbo che è entrato a far parte del dialetto poco più di vent’anni fa e che è diventato subito di uso comune.
Pare che appartenga allo slang dei giovani, esattamente come gli inglesismi “flexare” e “droppare”. A differenza di questi altri termini, che vengono usati quasi esclusivamente dai giovani, a Roma viene usato da chiunque.
“Acchittasse” in italiano vuol dire “agghindarsi”, ovvero mettersi in tiro per una qualche ragione, che potrebbe essere una cerimonia, un momento formale oppure un’uscita con qualcuno su cui fare colpo.
Praticamente indica i gesti che una persona compie per vestirsi in modo elegante, ricercato, avendo molto cura dei capi che va a indossare. A volte poi può anche essere usato come complimento, attraverso i termini “ammazza come te sei acchittato“, per elogiare lo stile di una persona.
Sembra però che il significato della parola “acchittasse” non si limiti all’agghindarsi, ma pare che voglia dire anche qualcos’altro. A volte con questo termine s’intende infatti il semplice organizzare o preparare qualcosa e pare quindi che non si fermi al vestiario.
Chiaramente questo significato varia in base al contesto in cui ci si trova, ma la maggior parte delle volte corrisponde all’agghindarsi.
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