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A poco più di 50 km a sud della capitale si estende un paradiso terrestre, famoso in tutto il mondo e che alcune volte è invece sconosciuto a noi italiani. Il Giardino di Ninfa è una vera oasi naturalistica e un rifugio di bellezza, da scoprire in primavera e nella bella stagione!
Non appena si potrà uscire di nuovo dal proprio comune e tornare a assaporare quel po’ di libertà che il covid ci ha tolto da un anno questa parte, sicuramente saremo affamati di bellezza. A pochi passi da Roma, a circa un’ora di distanza, quasi nascosta tra le montagne dei Monti Lepini e la pianura pontina, è situato il Giardino di Ninfa. Questo luogo nel corso del tempo è diventato una vera e propria oasi naturalistica. Le sue origini, come vedremo tra poco, sono cittadine, ma purtroppo (o vedendola ora per fortuna!) venne via via abbandonata e lasciata a se stessa. Grazie alla tutela della nobile famiglia romana dei Caetani, questo luogo è rimasto letteralmente incontaminato fino a diventare un’oasi in cui diverse specie di uccelli scelgono di svernare, eleggendolo a luogo in cui fare tappa durante la propria migrazione. In questa zona si è addirittura creato un microclima che permette la crescita e la fioritura di alcune specie vegetali che in altri posti non riuscirebbero a fiorire; inoltre all’interno di questo giardino convivono piante e alberi provenienti da tutto il mondo. Per la sua bellezza molte case di moda come Dior o Gucci hanno girato qui i loro spot, ma anche influencer come Chiara Ferragni e Fedez sono venuti a visitare questo giardino.
Come detto poco fa, il Giardino di Ninfa nel medioevo era una città, anche molto importante vista la sua posizione geografica. La Pianura Pontina infatti a causa della sua natura paludosa è stata sempre un luogo malsano e poco sicuro, fino alla bonifica integrale effettuata agli inizi del Novecento. Soprattutto dopo la caduta dell’impero romano, la principale via che passava in questa regione, la Regina Viarum, l’Appia, venne abbandonata, perché ricoperta dal terreno acquitrinoso. Il percorso da compiere dunque per arrivare a sud di Roma, nella bellissima Terracina, altra città molto importante nell’antichità, era proprio quella che passava sotto le montagne, dove sorge Ninfa. Qui si sviluppò dunque una città, fiorente, che nel corso del tempo si dotò di mura e di Castello. Una delle cose più caratteristiche all’interno di questa città, oggi uno dei Giardini più belli al mondo, secondo numerose riviste e enti specializzati, è il fiume Ninfa, da cui la città prese il nome. Questo scorre tra le case e i ruderi costituendo una via d’acqua su cui in antichità passavano merci e persone e da cui la città traeva l’energia per i propri mulini e l’acqua per poter vivere.
A metà del 1100, Ninfa divenne una città centrale nella disputa che in quegli anni si svolgeva riguardo all’elezione di un Papa. Il concilio del 1159 infatti aveva eletto pontefice Alessandro III (sostenitore di una politica antimperiale) a scapito del suo avversario Vittore IV (che invece era appoggiato dall’imperatore Federico Barbarossa). Subito dopo essere stato proclamato, Alessandro III fu imprigionato dai suoi avversari, tanto che non riuscì nemmeno a essere incoronato Papa. La sua prigionia durò circa un anno e liberatosi, scappò verso sud; qui la prima città amica in cui arrivò fu proprio Ninfa, che il 20 settembre del 1160, all’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore vide incoronare Alessandro III. Questo pontefice per ringraziare la città concesse a Ninfa il privilegio di chiamare le sue chiese come le grandi sette chiese di Roma, creando quindi con la Capitale un legame molto profondo. Purtroppo la storia di Ninfa durò altri 200 anni; nel 1381 infatti a causa di una violenta lotta tra la famiglia Caetani e il Papa Urbano VI, la città venne distrutta e purtroppo non riprese più il suo vigore. I suoi ruderi ora fanno da cornice ad uno dei luoghi più incantevoli di tutto il mondo.
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