“Il tempo del futurismo”, la mostra che si interroga sul rapporto tra arte e scienza
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A quanto pare gli scienziati oltre a fare ricerca e a lavorare su cose serissime, che portano avanti lo sviluppo umano, a volte si divertono anche loro. Così è stata calcolata, senza alcun fondamento scientifico, però, la data più triste dell’anno, che corrisponderebbe al terzo lunedì di gennaio, andiamo a scoprire perché!
Pare proprio così, che il terzo lunedì di gennaio sia il giorno più triste dell’anno. A scoprirlo o meglio a calcolarlo è stato nei primi anni 2000 lo psicologo di Cardiff Cliff Arnall, che mise insieme alcuni fattori per riuscire a capire quale dei 365 giorni che compongono un anno fosse il più triste. E allora prese in considerazione in primo luogo il meteo, con gennaio, mese freddo e dalle numerose precipitazioni, che si sa, non mettono mica il buon umore, né tantomeno una gran voglia di uscire; a questo aggiunse tutti i soldi spesi a Natale per vari regali o persi a carte nelle bische casalinghe. Subito dopo arriva un calo di motivazione naturale subito dopo le feste natalizie, che sono solite rallegrare i cuori di tutti, anche di quelli più Grinch! Infine l’inizio del fallimento dei cari buoni propositi, che solo al 2 gennaio sembravano lì lì per realizzarsi e che invece necessitano di duro lavoro. Così incrociando dati e variabili Cliff Arnall ha cominciato a sostenere che il terzo lunedì di gennaio fosse il più triste giorno dell’anno.
Questo psicologo però, vivendo a Cardiff, nel Galles, dove piove ‘n giorno sì e l’artro pure, chiaramente ha potuto constatare un giorno più triste di tutti gli altri. Ma se vivi a Roma, contornato da così grande e tanta bellezza davvero ti puoi dire triste? In fondo basta fare una passeggiata al centro, vedere il Colosseo, i Fori, Piazza Navona o una bella vista panoramica della Capitale, da cui vedere er Cuppolone e tutto passa! Quali potrebbero essere quindi le motivazioni per sentirsi triste per un romano? Qualcuna ne abbiamo trovata.
Già che è lunedì avemo detto tutto. Ce potremmo fermà qui, perché che artro se potrebbe aggiunge? Ritorno al lavoro, sveglia presto, i mezzi da prendere per l’ennesima volta, insomma, forse già il fatto che sia lunedì già potremmo catalogarla come una giornata da dimenticare.
Ecco, anche arrivati a questo punto direi che potremmo fermarci. Al solo pensiero di potere entrare nel Grande Raccordo Anulare e probabilmente non uscirne mai più a causa del traffico causato dalla possibile pioggia, te verrebbe de giratte sull’artro fianco non appena sona ‘a sveja. E le buche? Ormai è vero, hai imparato a memoria il percorso da fare per evitarle, ma ricorda, la pioggia non è mai tua amica, soprattutto in questo periodo.
A Natale j’hai dato sotto co’ ‘a forchetta eh? Daje de torrone e di dolci romani natalizi e ora te le senti tutte addosso, ma non te preoccupà a tutto c’è rimedio, qualche partita a padel (no con la padella, attenzione) co’ gli amici e passa tutto!
Effettivamente le prossime festività sono un po’ lontane, non cominciare a fare le croci sul calendario perché sennò così nun te passa mai, fidate; prendi tutto giorno per giorno, non ci pensare e vedrai che Pasqua, co’ l’abbacchietto co’ le patate, che t’aspetta, sono dietro l’angolo!
Eh qui so danni. Caro romanista, purtroppo stavolta tocca a te soffrire, la sconfitta nel derby nonostante sia arrivata venerdì, ancora brucia e probabilmente lo farà ancora per molto ma è così, ce devi sta, lo sfottò lo dovrai incassare e portare a casa, sperando di prendere la rivincita al ritorno. In fondo se sei in smartworking sei pure fortunato, pensa se dovevi tornà in ufficio!
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