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Persa nella leggenda, la storia degli Orazi e Curiazi racconta di due gruppi di fratelli, uno romano e l’altro di Alba Longa, che furono scelti per evitare di combattere una guerra empia, conflitto che alla fine si concluse con la vittoria di Roma.
La guerra tra Roma e Alba Longa e un po’ anche la rivalità tra queste due antiche città, affonda le radici nei suoi progenitori leggendari. Infatti la fondazione della Capitale dell’Impero e della futura Caput Mundi, è strettamente collegata con la storia della città che sorgeva, come riporta Tito Livio, sul monte Albano. Il tutto nasce all’epoca del Re Proca che regnava su Alba Longa, dominio posto a sud di Roma e che arrivava fino alle sponde del Tevere. Questo sovrano aveva due figli, Numitore e Amulio, tra questi il primo era il legittimo erede al trono. Come in tutte le storie però il fratello minore nun ce voleva sta e cacciò suo fratello dalla città, tenendo tutte per sé il titolo di Re di Alba Longa. Una profezia però lo mise in guardia dai discendenti di Numitore, il quale lo avrebbero deposto; saputo tutto ciò Amulio obbligò l’unica figlia di suo fratello, Rea Silvia, a diventare Vestale e quindi a fare voto di castità. La giovane però incontrò sulla propria strada Marte e dal rapporto tra la divinità romana e la mortale nacquero due gemelli Romolo e Remo. Appena scoperto del parto, suo zio, Re di Alba Longa, ordinò che i fanciulli fossero uccisi immediatamente, ordine che però venne disatteso, ponendo i due pargoli all’interno di una cesta e affidandoli alla corrente del Tevere. Una volta che i due gemelli, cresciuti da una lupa, divennero grandi e conobbero le loro origini, vollero vendicare la cacciata del nonno, perciò tornati ad Alba Longa cacciarono Amulio ponendo sul trono il loro nonno Numitore, legittimo erede del titolo di Re. Così i due giovani ottennero dal monarca il permesso per fondare una nuova città. Come prosegue la storia del resto, lo sappiamo tutti.
Roma e Alba Longa convissero sullo stesso territorio per molto tempo, fino a che, durante il regno di Tullio Ostilio, terzo Re di Roma, le tensioni tornarono a farsi sentire e la rivalità cominciò a crescere. Ci furono alcuni spargimenti di sangue, sia da una parte che dall’altra e alla fine, il re di Alba Longa ebbe un’idea; pur di evitare una guerra ritenuta da tutti empia viste le origini comuni delle due città, per risolvere la questione una volta per tutte si sarebbero chiamati i tre guerrieri più forti di entrambe le città, per farli sfidare. Chi tra queste due squadre di combattenti avesse vinto il duello avrebbe dato alla propria città il diritto di sottomettere l’altra. La scelta, come raccontano gli storici antichi, ricadde per Roma su tre fratelli, figli di Publio Orazio, chiamati gli Orazi; dall’altra parte Alba Longa scelse tre gemelli, chiamati Curiazi.
Il luogo dell’incontro si suppone possa essere posto lungo la via Appia antica; in questo luogo i sei fratelli si incontrano e armati della sola spada iniziarono a sfidarsi. La situazione volse subito a favore dei guerrieri di Alba Longa che uccisero due dei fratelli romani; gli Orazi in precedenza erano riusciti solamente a ferire due dei Curiazi, perciò ora la situazione era di 3 contro 1. Data la netta inferiorità numerica il guerriero romano pensò di giocarla sull’astuzia, virtù molto cara e lodata dagli abitanti di Roma, iniziando così una finta ritirata verso la sua città. I Curiazi lo inseguirono e si distanziarono l’uno dall’altro dato che erano feriti in maniera differente. Il primo inseguitore venne ucciso con un colpo di sorpresa da parte dell’unico superstite romano, che fermata di colpo la sua corsa, lo trafisse con la sua spada. Ripresa la finta fuga attuò la stessa strategia con il secondo inseguitore, mentre l’ultimo a causa delle ferite riportate in precedenza e della sua stanchezza fu eliminato facilmente. In questo modo Roma si aggiudicò il predominio su Alba Longa, che da quel momento in poi fu sottomessa alla città fondata da Romolo e Remo.
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