Il baccalà in umido, l’immancabile piatto della tradizione
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Cari innamorati, la vostra festa sta per arrivare e oltre al classico regalo, con i fiori, i cuori e le romanticherie del caso potrete stupire il vostro partner con dei dolcetti veramente particolari, scopriamo quali!
Dolcetti? Cioccolatini? Tortini? Ma cosa sono tutti questi diminutivi? Al romano e anche alle romane, siano entrambi veracemente nati e cresciuti nella Capitale, in queste occasioni di festa, piace mangiare. Allora potrebbe andare bene il cioccolatino e il frutto rosso per ricordare la passione, ma forse come snack o merenda. Per il dolce vero e proprio, i partner romani vogliono essere trattati come si deve, con rispetto e con l’obiettivo ultimo di arrivare con l’ultima portata alla sazietà. Occhio però a non superare il limite e a essere pieni, poiché se vi attende una serata intima con il vostro partner, poi potreste risultare un po’ ingolfati, come dire…a corto di fiato!
Su questo nostro portale gli abbiamo dedicato già vari articoli al re dei dolci romani, al dessert per antonomasia, che dove lo metti sta; buono per il fine serata ma anche per uno snack dolce, con una storia e una tradizione alle spalle, che lo rende degno di essere eletto una delle eccellenze storiche della nostra bellissima Città Eterna; il compagno perfetto della panna montata; signori e signori ormai lo avrete capito, stiamo parlando di sua maestà er maritozzo. Tondo, liscio, allo stesso tempo morbido come una nuvola e fragrante, questo dolce in passato veniva regalato dai pischelli alle loro ambite spose, decorato con cuori e arricchito al suo interno non da ripieni di creme, ma con anelli e gioielli in regalo alla futura sposa.
Poco fuori la capitale, nel versante sud, nella bellissima cornice dei Castelli Romani, è viva un’altra tradizione, relativa agli innamorati e agli sposini, la Ciambella degli Sposi. Questo dolce, molto particolare, contiene al suo interno un po’ di liquore all’anisetta, qualche goccia di cherry e sopra l’impasto tanti zuccherini croccanti. Il dolce tipico dei castelli è preparato in vista del matrimonio dei due innamorati e viene consegnato insieme alle partecipazioni al grande evento nuziale. Non a tutti nello stesso numero, ma in diverse quantità in base al grado di parentela e all’importanza che quella persona ricopre all’interno della famiglia. La tradizione qui è molto rigida e stabilisce un numero preciso per tutti e sono:
Il fattorino di turno, sarà uno dei bambini all’interno della famiglia, al quale alla fine delle consegne gli verrà riconosciuta una mancia. Cosa fondamentale, il numero di ciambelle si somma in caso di “doppio ruolo”, mica ce se po’ fa’ parla’ dietro. Sul fatto che a prepararle sia anche la sposa, qui la tradizione sembra essere più flessibile, essendoci diverse scuole di pensiero tra chi la vede partecipante obbligatoria, ma solo per inserire all’interno della ricetta la scorza di limone — gesto che si pensi sia di buon auspicio — e chi invece pensa che non debba essere coinvolta affatto.
Se vogliamo però avere una maggiore ispirazione e magari preparare qualcosa di gourmet e raffinato, una buona ispirazione potrebbe essere il premio Dolce Roma, nel suo secondo round. Gli Chef pasticceri infatti, si sfideranno durante tutta questa prima settimana di febbraio, metteranno a punto le loro ricette migliori, per poi attendere con impazienza la premiazione domenica 7 febbraio. Domenica scorsa è già stato premiato il vincitore della categoria Tuttofritto, per la competizione sui dolci di carnevale, corri a vedere chi ha vinto!
Allora mi raccomando carta e penna alla mano per segnare ricette e procedimenti dei dolci gourmet di San Valentino, poi via al supermercato a comprare il necessario e cominciare a fare le prove, non vorrete mica arrivare a San Valentino impreparati?
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