“Po esse”, la frase dei dubbiosi
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È una parola che a Roma si sente pronunciare spesso perchè è tipica del romanesco. Non ha però niente a che vedere con le quaglie, ma con il far andare bene le cose. Hai mai sentito pronunciare questa parola?
È una parola che i romani conoscono bene, perchè è molto usata sia a Roma che in generale nel Lazio. Anche fuori dalla regione è però piuttosto nota, nonostante sia molto particolare come termine.
Chi non sa il suo significato l’associa alle “quaglie“ oppure al verbo “squagliare”, perchè dal punto di vista fonetico, tutte e tre le parole sono molto simili tra loro. In realtà però il “quagliare” non ha nulla a che vedere nè con il volatile, nè con lo scioglirsi delle cose. Ha però due significati, uno dei quali ha a che fare con il mondo del cibo, in modo particolare con quello dei latticini.
È con il mondo dei formaggi che la parola “quagliare” ha a che fare, ma questo perchè il termine è considerato una variante dialettale di “cagliare”, ovvero del verbo che indica la trasformazione del latte nel formaggio solido.
Oltre a questo c’è però un altro significato che si nasconde dietro al termine. Uno figurato, che però non ha a che vedere con il cibo, ma piuttosto con la riuscita delle cose.
“Quagliare” non è solamente un’alternativa informale del verbo “cagliare”, ma in alcuni casi lo è anche delle parole “concretizzare” e “far rigare dritto“.
Spesso infatti si usa il termine “quagliare” per indicare il tentativo di riuscita in qualcosa, che si tratti di un accordo o semplicemente di qualcosa per la quale c’è stato un certo impegno nel realizzarla da parte di qualcuno. È in questi casi che si pronuncia infatti la parola “quagliare”, di conseguenza in queste situazioni il suo contrario è infatti “andare in fumo”, “sfumare”.
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