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Roma celebra i 700 anni dalla morte di Dante organizzando una mostra alle scuderie del Quirinale

foto di: Immagini prese dal web

Per ricordare i 700 anni dalla morte di Dante, è stata organizzata una mostra alle Scuderie del Quirinale che rappresenta l’inferno in tutte le sue sfaccettature, accompagnata dall’Inferno di Dante che fa da narrazione.

Una mostra in onore di un grande poeta

Dante Alighieri è stato un poeta che attraverso le sue opere ha segnato la storia della letteratura. Tutti conoscono la sua “Divina Commedia“, il lungo testo che racconta dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Pare che Dante durante una notte di Pasqua abbia fatto un sogno, nel quale attraversava questi tre luoghi guidato prima dal poeta Virgilio e poi da Beatrice ed infine da San Bernardo.

È una fantastica opera di redenzione che per secoli è rimasta nel cuore delle persone, che in qualche modo hanno voluto renderle onore. Ad esempio il regista ed attore Roberto Benigni ha voluto interpretare e spiegare i passi della Divina Commedia. A Roma invece in occasione dei 700 anni dalla morte del poeta è stata aperta una mostra dal 15 ottobre che terminerà il prossimo gennaio. Questa vuole rendere omaggio a Dante ed in particolar modo alla prima sezione della Divina Commedia, l’Inferno.

È un’esposizione che è stata organizzata da Jean Clair e Laura Bossi che si tiene alle Scuderie del Quirinale, un luogo di grandi incontri culturali.

Un’esposizione infernale

Per la prima volta nella storia viene quindi organizzata questa grande mostra che ha come protagonista l’Inferno. In questa Dante fa da narratore in un percorso all’interno del quale viene mostrato l’inferno in ogni suo concetto ed epoca. Un viaggio che mette in mostra oltre duecento opere d’arte provenienti da diversi artisti del mondo. Vengono quindi riunite in un solo luogo tutte le visioni dell’inferno che gli artisti hanno avuto dal Medioevo ai giorni nostri.

Non si vedrà quindi soltanto l’inferno visto da Dante ma molto più. Per il poeta, l’inferno era una enorme voragine divisa in gradoni, in ognuno dei quali le persone subivano delle punzioni per i peccati commessi. Per gli artisti di altre epoche, l’inferno erano invece la follia e la guerra.

Non sarà quindi un percorso facile quello che verrà illustrato ma sarà sicuramente affasciante e sul finale lascerà un velo di speranza. L’Inferno di Dante si conclude con il protagonista che guidato riesce ad uscire da quel mondo, tornando così a vedere le stelle. Non aa caso quindi, l’ultima sala della mostra si chiama “Riveder le stelle“.

L’inferno visto con gli occhi del mondo

Sono tante quindi le opere che sono esposte nella mostra e che rendono la mostra davvero unica. Queste sono state concesse dai musei più grandi di tutta l’Europa. Anche la Biblioteca Apostolica Vaticana ha voluto dare il suo contributo, prestando per due settimane la “Voragine infernale” di Sandro Botticelli. Si tratta di un’opera magnifica che è stata disegnata sulla pergamena e che illustra la Divina Commedia, tra cui anche l’Inferno.

Ci sono poi tante altre opere strepitose, tra cui anche il “Demonio” di Valladolid ed alcuni quadri di Goya, Bosh e Beato Angelico. Vi è poi persino un piccolo teatrino di marionette che è stato realizzato a Palermo con pupi catanesi e palermitani, che mostra l’inferno in modo creativo. Una mostra unica da non perdere.