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Fu la prima stazione radio di Roma, sebbene fu fondata a Torino: cosa significava l’acronimo URI e quale fu il primo annuncio radiofonico della capitale?
La prima stazione radiofonica di Roma fu l’URI, acronimo di Unione Radiofonica Italiana. Poteva considerarsi l’antesignana di quella che sarebbe stata poi la futura RAI. Fondata a Torino nell’agosto del 1924, la prima stazione trasmittente di San Filippo nella capitale, il 6 ottobre in prima serata, all’incirca verso le 21, comunicò il primo annuncio grazie alla voce di Maria Luisa Boncompagni. Fu lei a leggere il comunicato: «Unione Radiofonica Italiana. 1-RO, stazione di Roma. Concerto sinfonico inaugurale».
(Fonte: iStock)
Dopo di lei, il primo programma, letto dallo studio romano di palazzo Corrodi da Ines Viviani Donarelli, recitava così: «URI (Unione Radiofonica Italiana). 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto “Opera 7”, I e II tempo».
Con decreto del 14 ottobre del 1924, dal titolo Concessione dei servizi radioauditivi circolari alla Società Anonima Unione Radiofonica Italiana, questa radio della capitale passò poi, dal trasmettere in radio la prima opera musicale, ad essere l’unica emittente radiofonica italiana a diffondere le notizie di interesse pubblico. Di lì, arrivare a Milano e a Napoli, un anno dopo, fu piuttosto semplice. Persino la pubblicità cominciò a far capolino tra uno speech e l’altro.
(Fonte: Initalia Virgilio)
Negli anni ’30 quasi ogni famiglia aveva una radio: voleva così il regime, che ne mise una in ogni casa e, più avanti, avrebbero voluto così i tempi storici. All’epoca, gli apparecchi radiofonici non erano molti, certo non come oggi. I più economici erano allora la radio Rurale e la radio Balilla.
Solo nel 1927 la RUI si trasformò in Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR).
Premio Nobel per la fisica nel 1909 a Stoccolma, pensate che Marconi, l’inventore della radio, era ancora vivo quando fu trasmesso il primo programma radiofonico da Roma. Tra le curiosità che gravitano intorno a questo nome, uno riguarda sicuramente il celebre Titanic. Siamo nel 1912 e, mentre la nave che ha commosso intere generazioni affonda, qualcuno lancia il segnale SOS proprio via radio.
A riceverlo è allora questo imprenditore italiano che, trovandosi già negli USA, decide di accorrere subito al porto New York, per accogliere i 705 superstiti. Anche Marconi doveva essere a bordo, su quella nave. Tuttavia, per vari motivi, rinunciò a quella traversata sfortunata, salvando la sua vita e quella di sua moglie Beatrice.
Infine, non fu facile per Marconi difendersi come primo inventore della radio. A rivendicare la paternità del brevetto di questo incredibile strumento fu soprattutto il fisico statunitense, d’origini serbe, Nikola Tesla. Lo stesso che, secondo alcuni fonti, voleva creare una macchina volante.
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