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"Esse er fijo dell'oca bianca", l'espressione degli invidiosi


Da sempre incuriosisce chiunque per il grande numero di parole e espressioni che contiene. Sono davvero tante e ognuna ha un significato e un’origine tutta sua da scoprire. Avete mai sentito dire l’espressione “esse er fijo dell’oca bianca”?

Un mondo di espressioni tutte da scoprire

È un dialetto che da sempre incuriosisce chi non lo conosce a causa delle tante espressioni che contiene. Sono davvero tante e a volte sono oggetto di fraintendimento a causa dei loro particolari significati, che risultano essere senza senso agli occhi di chi, non conoscendoli, appunto non li capisce.

E invece un senso lo hanno eccome! Ogni espressione che è parte del romanesco ha una propria origine, un significato e anche un contesto nella quale può essere utilizzata.

Perfino il modo di dire “esse er fijo dell’oca bianca” ne ha uno e ha una storia davvero particolare alle sue spalle, che sembra risalire ai tempi degli antichi romani.

Il modo di dire degli invidiosi

È un’espressione molto comune sia a Roma che nel Lazio stesso e che viene usata a scuola, nei contesti lavorativi o semplicemente in casa come modo di dire. In pratica è parte della vita di ogni giorno.

Si utilizza quando si ha a che fare con una persona che ha un qualche privilegio, appunto per rimarcare il vantaggio che ha rispetto a qualcun altro.

Oggi si usa molto nel linguaggio verbale, ma non troppo fa questa simpatica espressione veniva anche usata in forma scritta all’interno delle poesie. Una volta è stata inserita anche in una poesia del Belli, che oggi rappresenta uno dei più grandi esponenti della poesia romanesca.

Un’antica origine

A differenza di altri modi di dire che hanno origine nella Roma popolare, questo sull’oca bianca sembra sia nato in età imperiale, grazie all’imperatrice Livia Drusilla, la moglie di Ottaviano Augusto.

Secondo una leggenda, pare che un giorno alla donna sia caduta tra le braccia una gallina bianca, che allo stesso tempo era scivolata dal becco di un’aquila. Da quel momento l’animale è diventato un simbolo di buon auspicio ed è stato soprattutto trattato come un animale sacro, appunto privilegiato, perché portatore di fortuna.

Nel tempo però la gallina bianca nei modi di dire è stata sostituita da un’oca, anch’essa bianca, probabilmente perché le sue carni sono molto più pregiate rispetto a quelle di una gallina.