Fulminacci, il giovane talento che rappresenta il futuro del cantautorato romano | Roma.Com

Fulminacci, il giovane talento che rappresenta il futuro del cantautorato romano

È l’erede di Daniele Silvestri e un ragazzo talmente legato alla Capitale, che molto spesso decide di parlarne attraverso la sua musica. Ma quali canzoni bisognerebbe ascoltare per conoscere il suo stile e ciò che racconta di Roma?

Un esordio “col botto”

Ha esordito nel mondo del cantautorato solamente nel 2019, ma il suo modo di fare musica ha colpito subito così tanto la critica che è stato inevitabile considerarlo come il miglior emergente del momento, oltre che il futuro erede di Daniele Silvestri, dato la somiglianza che c’è nel loro stile.

In solamente un anno il MEI e il Rockol Awards lo hanno considerato il miglior giovane dell’anno e il suo disco oltre a essere considerato tra i più belli di tutto l’anno ha ottenuto la targa Tenco in qualità di “miglior opera prima“. In pratica il suo è stato un “inizio col botto”.

Oggi è particolarmente amato dai giovani, che apprezzano molto il suo stile atipico e il modo che ha di scrivere le canzoni, nelle quali c’è spesso Roma a fare da scenografia. Probabilmente è anche per questo motivo che si può definiscono come l’erede della musica romana.

Una filastrocca su un mondo che scorre troppo in fretta

Chi vuole conoscere la musica di questo giovane talento non può non ascoltare il suo brano d’esordio “Borghese in borghese“. È una canzone apparentemente semplice, dato che è composta da soli due accordi, ma che nasconde un testo importante. Somiglia molto a una cinica filastrocca, nella quale Fulminacci mostra il suo punto di vista sul mondo in cui vive, in cui tutto scorre talmente veloce che non si riesce nemmeno più a pensare a causa delle continue distrazioni che si hanno. Il calcio e le mode sono alcune di queste.

La fine di una storia d’amore che ha come sfondo il mare

Santa Marinella” è invece un brano più recente di Fulminacci, che è stato pubblicato nel 2021, in occasione del Festival di Sanremo. È una canzone nella quale la città di Santa Marinella fa da sfondo alla fine della storia d’amore tra due giovani, che decidono di mettere la parola fine alla loro relazione per voltare pagina, nonostante ripensino continuamente ai loro momenti insieme e a quanto tutto può essere semplice quando si è bambini.

La nostalgia dei bei momenti a San Giovanni

Anche in “San Giovanni” una città si ritrova a fare da scenografia a un rapporto complicato tra due persone. Stavolta però si tratta di Roma, la città nella quale i protagonisti della storia hanno vissuto dei bellissimi momenti, che ricordano appunto nella canzone. A differenza di ciò che accade in “Santa Marinella”, i due però non sono sul punto di lasciarsi, perchè non sono una coppia a tutti gli effetti, ma vivono un rapporto piuttosto complicato, nel quale non c’è comprensione nè intimità. Una relazione di cui non sanno che farsene appunto perchè non c’è.

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