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Roma al metro: San Giovanni, la fermata che ha due Porte

foto di: Immagini prese dal web

Roma al metro: oggi scendiamo a San Giovanni, fermata della metropolitana Linea A di Roma,  e andiamo alla scoperta di due Porte con due storie davvero curiose…

San Giovanni

È uno dei quartieri storici più popolati di Roma, ma San Giovanni è davvero una chicca per chi ama il contrasto tra la modernità delle architetture e la storia delle antiche vestigia romane. Tra gli edifici Rinascimentali e le cattedrali decorate di pregio, si apre infatti un quartiere che coniuga insieme il passato glorioso di Roma e il suo presente.

Certo, qualcuno potrebbe associare la zona soprattutto al traffico mattutino; al concertone del 1 maggio che celebra ogni anno la Festa dei lavoratori; o alla famosissima Basilica di San Giovanni in Laterano, un edifico che mantiene inalterato tutto il suo fascino ormai da secoli. Ma in questo luogo, che è facilmente raggiungibile con la metro linea A (e ormai anche con la C), ci sono tantissime attrazioni. Sapevi che poco lontano ci sono, ad esempio, due Porte?

Una Porta dal nome strano

Costruita durante il periodo dell’imperatore Aureliano, la Porta Asinara nasconde tantissime curiosità.
La prima riguarda la sua struttura, perché questa via d’accesso è la sola, tra tutte le porte antiche di Roma, ad avere contemporaneamente torri cilindriche affiancate a torri quadrangolari. In origine, doveva essere un’apertura di poca importanza per la città, più tardi però la struttura poderosa cominciò a farne una vera e propria fortezza.

Altra curiosità riguarda poi il nome. Per alcuni studiosi deriva dall’appellativo della via su cui la Porta si apriva: Via degli Asini, perché durante i trionfi o le vittorie tutti passavano di lì a cavallo, ancor di più su asini e su muli. Per altri, invece, dal “foro degli asini”, cioè un mercato, poco distante dalla Porta, in cui si vendevano gli animali da soma ai contadini romani. C’è poi chi azzarda un’ulteriore versione che farebbe derivare il nome da quello di un personaggio di epoca romana. L’appellativo Asinio era infatti piuttosto comune tra le fila del popolo.

La Porta utile al traffico

Passiamo poi alla famosa Porta San Giovanni, chiamata così per la vicinanza alla meravigliosa Basilica dalle quindici statue. Inaugurata a metà Cinquecento l’apertura, anch’essa sulle mura Aureliane, serviva ad una questione che i romani di allora già conoscevano bene: il traffico! La Porta serviva, infatti, ad agevolare chi si spostava verso il sud Italia. Curioso è che, proprio per la sua costruzione, chiusero definitivamente la sorella Asinara, che era già ai tempi inagibile, e inadeguata, alla portata degli spostamenti.

Porta San Giovanni, senza né torri né bastioni, e senza ruolo difensivo, era quindi utile alla mobilità.
Una storia più incerta è relativa, ancora, al suo autore. Mentre molti credono sia opera di Giacomo Della Porta (e fa già ridere così, per il cognome, se questo fosse confermato), i più pensano che sia invece di Giacomo Del Duca, un architetto che morì in un modo molto strano. Di ritorno dai Castelli Romani, pare infatti che l’artista ebbe una forte indigestione di meloni e cocomeri, da cui non si riprese più!