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Dopo un’abbuffata come quella che si fa durante le feste di Natale non c’è niente di meglio di un buon digestivo per smaltire tutto il cibo. Quale digestivo veniva però usato ai tempi dell’antica Roma?
Dopo un ricco pranzo di Natale non c’è niente di meglio di un digestivo per smaltire il cibo delle ore precedenti. Si spostano quindi i piatti e si lascia spazio ad una serie di liquori ed amari dai mille sapori. Tra i preferiti ci sono la genziana, il classico amaro alle erbe ed il romano “Formidabile“. Quest’ultimo è un liquore che nasce nel 2015 in un laboratorio artigianale di San Basilio, nella periferia della Capitale.
Il “Formidabile” ha un bel colore ambrato ed un gusto piuttosto deciso ed amarognolo. È quindi perfetto per digerire un pasto abbondante come quello di Natale. Inizialmente poi si poteva trovare soltanto nelle migliori enoteche e birrerie di Roma, ma oggi si può trovare in ogni angolo del mondo, perfino in Cina ed in Australia, perchè la sua fama è diventata mondiale.
Oggi quindi per smaltire un pasto pesante ci si affida ai digestivi, che in genere sono costituiti dai liquori oppure dalla cedrata. Ai tempi degli antichi romani però tutto questo ancora non esisteva, per cui si ricorreva ad altri modi. Un ottimo digestivo era ad esempio la lattuga che veniva consumato alla fine di ogni pasto per alleggerire lo stomaco. Veniva servita nelle tavole accompagnato a delle spezie o delle sostanze che spesso avevano come effetto collaterale il vomito.
Pare poi che la lattuga venisse usata anche come medicina e non solo come gustoso digestivo. Il cespo della pianta aveva infatti delle proprietà terapeutiche, per questo motivo veniva utilizzato per ricreare composti e impacchi dallo scopo benefico.
Per molto tempo poi la lattuga è stato l’alimento preferito dai legionari. I romani infatti quando costruivano i loro campi militari fortificati, coltivavano subito nei loro confini delle piante di insalata, che avrebbero poi consumato nei tempi successivi. Ancora oggi infatti se si osserva bene, si può capire dove erano posizionate le legioni romane. Basta infatti guardare a terra e cercare della lattuga selvatica.
Un tempo quindi si conoscevano diversi tipi di lattuga di insalata ma con i secoli si è smesso di coltivare continuamente la pianta e le sue tantissime varietà. I patrizi dell’Impero erano diversi rispetto ai loro antenati e preferivano dei piatti più prelibati da consumare nelle loro lunghe tavolate. Di conseguenza avevano abbandonato le insalate e dato spazio alle carni ed ai pesci, degli alimenti di maggiore qualità rispetto alla lattughina.
Ai tempi dei romani quindi le insalate erano delle pietanze molto amate che negli anni sono state poi inserite nei più grandi ricettari. Alcuni libri di cucina appartenenti al Rinascimento svelano infatti dei piatti a base di insalate verdi come la lattughina stessa, che veniva usata per fare una minestra insieme alle uova e all’aceto. Oppure si parla dell’insalata mista che conteneva di tutto; la menta, il crescione, il prezzemolo e la lingua di bue. Altre ricette invece prevedevano l’uso della rughetta, un’insalata fragrante dal sapore amaro che veniva usata sia per dare maggiore sapore ai piatti, che come afrodisiaco.
C’erano quindi molti modi per preparare l’insalata, anche se il preferito da tutti restava il tradizionale e prevedeva come condimento un pò di sale, aceto e una spruzzata d’olio.
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