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È un tesoro della gastronomia italiana a cui è stata attribuita anche una giornata mondiale, sebbene un tempo era un piatto consumato soprattutto dalle famiglie povere. Vi piace la trippa? Come preferite mangiarla?

È un piatto delizioso che da anni viene preparato e servito nelle tavole italiane, ma che un tempo era destinato alle famiglie più povere. La trippa non aveva quindi lo stesso valore che gli viene dato oggi.
Era una pietanza che veniva scartata dai nobili, perchè veniva realizzata con le interiora degli animali. A quei tempi gli organi erano considerati semplicemente degli scarti e non erano così apprezzati come lo sono oggi.
Erano quindi le famiglie popolari le principali consumatrici della trippa. La servivano in delle grandi scodelle in cotto insieme agli odori e alle spezie. Era un piatto davvero energico ed era l’ideale per loro.
Oggi invece la situazione è cambiata e la trippa è diventata un tesoro della gastronomia italiana. Piace così tanto alla gente che addirittura le è stata dedicata una giornata mondiale, ovvero il 24 ottobre, il cosiddetto “trippa day“.

Le prime fonti certe della trippa appartengono al 1800, ma in realtà sembra che questa pietanza abbia delle origini molto più antiche. Pare infatti che venisse usata dagli antichi romani per imbottire le salsicce, e che addirittura venisse cotta alla brace dai greci e poi servita con le spezie.
Oggi invece la trippa viene preparata in modo totalmente diverso. Viene cotta a fuoco lento per circa 2 ore all’interno di un pentolone. Prima viene però un saporito soffritto a base di aglio, cipolla, sedano e carota, al quale viene poi aggiunta la trippa. Il tutto va fatto rosolare e successivamente sfumare con del vino rosso.
Infine si aggiunge la passata di pomodoro, dopodichè si lascia cuocere il tutto a fuoco lento per 2 ore. In questo modo i vari ingredienti diventano così morbidi da sciogliersi in bocca, regalando al palato una vera esplosione di sapori.

Chiaramente con il tempo ogni regione ha ideato una propria versione della trippa. A Roma questo incredibile piatto viene accompagnato a un soffritto che viene preparato con i classici odori e l’immancabile guanciale. Alla fine della cottura nel pentolone della trippa viene poi aggiunta una foglia di menta, che regala freschezza al piatto e garantisce dei sapori incredibili.
In Toscana viene invece inserita all’interno di un croccante panino, per realizzare l’irresistibile lampredotto, uno dei capostipiti della tradizione toscana. A Lucca la trippa viene diversamente insaporita con il formaggio e la cannella.
A Milano è invece accompagnata a dei fagioli e a un soffritto a base di odori e pancetta croccante.
In alcune regioni d’Italia la trippa viene addirittura preparata con il pesce. La preparazione e gli ingredienti sono identici a quelli della ricetta originale, ma il risultato è a dir poco incredibile. La delicatezza del pesce si unisce ai tanti sapori degli odori e del formaggio e genera quindi una vera esplosione di sapori al palato. È assolutamente da non perdere.

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