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Oggi è la giornata internazionale dei diritti degli animali

foto di: Immagini prese dal web

L’essere umano fa parte del Regno animale. Che si voglia o meno, rispettare gli uomini significa rispettare anche gli animali, non poi così distanti da noi. Sapete come nasce la Giornata mondiale sui diritti degli animali? E come venivano trattati gli animali nell’antica Roma? Conoscete la storia di Incitatus?

Perché si festeggia la Giornata interazione dei diritti degli animali?

La scelta del 10 dicembre, per festeggiare la Giornata mondiale a favore dei diritti degli animali, non è affatto casuale: proprio in questa data nel 1948 fu redatta, dall’Assemblea delle Nazioni Unite, la Dichiarazione Universale dei diritti Umani. Il documento sanciva il rispetto e la dignità verso ogni ogni essere umano, come basi fondamentali per la libertà, la giustizia e la pace nel mondo; dichiarava di fronte ad ogni Stato il dovere di rispettare i valori assoluti della persona; in altre parole, fu una rivoluzione, per l’epoca. Perché allora questa data corrisponde, oggi, ad una particolare ricorrenza che sembra non avere legami con la prima? La riposta, almeno quella di primo acchito, è che con il tempo molte associazioni cominciarono a rivendicare i diritti degli animali, così come in passato era stato fatto per quelli umani. Tanto il mondo animale, quanto quello umano, secondo le rivolte erano legati da pari diritti, per entrambi inalienabili.


(Fonte: Per appassionati di gatti)

Il Centre for Animals & Social Justice

Intorno agli anni ’90,  il Centre for Animals & Social Justice varò l’importanza di assumere, nei confronti degli animali, una parità di trattamento, in nulla differente rispetto a quella umana, chiedendo che, i diritti, prima solo umani, venissero estesi anche al mondo animale. Non essere uccisi, non essere considerati una proprietà, non essere sottoposti a prigionia e tortura cominciarono  così ad essere considerati anche diritti animali. Il parallelismo simbolico, d’altra parte, voleva far emergere in maniera chiara l’apparenza dell’umano al più ampio mondo degli esseri viventi, di cui ogni specie fa parte. Dileguata la priorità, il predominio dell’uomo su un mondo che – ricordiamolo – non è solo suo, gli animali sono entrati in scena mostrando a tutti la loro condizione, non solo in secondo piano, ma bistrattata, degradata, sfruttata. Puntando i riflettori sugli abusi e le ingiustizie che, quotidianamente, alcune specie animali erano costrette a subire, il Centre for Animals & Social Justice riuscì a dimostrare l’assoluta priorità, insieme ad un discorso sull’umano, di un discorso che riguardasse, più da vicino, anche un’altra sfera, quella animale. Chi era la bestia, in quelle occasioni, l’animale o l’uomo?

Gli animali nell’antica Roma

Il Regno animale ha sempre accompagnato l’uomo e fin dalle sue origini. Non a caso, molte furono le simbologie e i significati associati ad alcune specie. Senza dimenticare la lupa capitolina, d’ausilio e di fondamentale importanza per la sopravvivenza leggendaria dei due gemelli, non era raro nell’antichità, leggere nel volo degli uccelli profezie, presagi e previsioni. Gli antichi romani, in questo, non furono da meno. L’aquila, il leone, la pantera e persino il cinghiale erano considerati animali sacri dai nostri antenati. Senza contare le virtù legate ad animali quali il cane, il gatto. Tra i più bizzarri, ci fu addirittura l’elefante simbolo di potenza, di grandezza e di maestosità, utilizzato nella trionfante parata di Cesare, a seguito della vittoria in Grecia, in Egitto e in Asia Minore.


(Fonte: Cultura Italia)

Immancabile, poi, un riferimento al cavallo di Caligola, il noto Incitatus (il cavallo che rischiò di diventare console) che, come riporta lo storico Svetonio possedeva addirittura una scuderia di marmo, una mangiatoia fatta di avorio e, visitato da ben diciotto servitori, veniva nutrito di avena e scaglie d’oro. Per mettere in ridicolo i senatori, sempre secondo Svetonio, Caligola più volte affermò che, nominando il suo cavallo console o sacerdote, si sarebbero potute assolvere benissimo le stesse funzioni.


(Fonte: Storica National Geographic) 

Meno famosa, ma realmente esistita, è infine la credenza dei romani in un aldilà degli animali. Insomma, sebbene – e proprio perché – venissero utilizzati per i più disparati scopi, il mondo animale era temuto e rispettato dai nostri antichi predecessori.