Al Museo della Fanteria una straordinaria mostra per scoprire da vicino Frida Kahlo
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In Italia ed in modo particolare a Roma il Natale è un momento davvero importante. Ma come viene festeggiato il Natale nel resto del mondo? Scopriamolo insieme!
Anche in Africa si festeggia il Natale, sebbene in modo diverso da quello tradizionale. In Africa Centrale il Natale coincide con la fine della raccolta del cacao, di conseguenza i contadini hanno un motivo in più per fare festa e tornare a casa dalle loro famiglie. In Nigeria invece le donne celebrano la venuta del Natale sfilando nelle case accompagnate dai canti e dagli allegri suoni dei tamburi. I giorni successivi il 25 dicembre tocca invece a degli uomini mascherati girare per le case a suon di musica.
In Africa poi non viene allestito il classico albero di Natale come ad esempio avviene a Piazza Venezia ma si intreccia un grande arco con le foglie delle palme, nel quale vengono inseriti dei fiori che sbocciano solamente a dicembre. Il giorno di Natale poi non si festeggia nelle case riscaldati da un focolare acceso ma si fa un ricco pranzo all’aperto in riva al mare. È poi la giornata in cui tutti sono più buoni, per questo motivo le porte delle case africane sono lasciate aperte per tutto il giorno per accogliere le persone che vengono a trovarle. Non esiste poi una lista dei desideri di Natale. I regali consistono tutti in cibo, che può essere sia freddo che cotto, che poi va consumato in famiglia durante le feste.
In Ungheria la festa di Natale è dedicata soprattutto ai bambini. Le città si riempiono di maestosi alberi di Natale e di tanti Santa Klaus che per le strada regalano dolci e cioccolatini. La festa vera e propria inizia però solamente la notte 24 dicembre. Gli alberi delle case vengono di nascosto decorati con noci, caramelle e nastri colorati. I bambini ignari della cosa vengono poi richiamati con un piccolo campanellino che indica la nascita di Gesù e a vedere l’albero così addobbato restano incantati ed a bocca aperta. Da quel momento la festa può avere finalmente inizio. Si cena in famiglia e a mezzanotte tutti vanno a messa, esattamente come i romani che si recano alla Basilica di San Pietro per la messa di Natale. Prima però si intona l’inno nazionale ungherese che viene trasmesso in televisione allo scoccare della mezzanotte.
Anche in India si celebra il giorno di Natale che è considerato una festa nazionale. Nella notte del 24 dicembre le chiese si riempiono di gente che per la messa indossa i vestiti più belli. Alla fine della cerimonia tutti si scambiano gli auguri e poi tornano a casa. I cristiani invece festeggiano anche nelle case e regalano focacce e cestini di frutta ai propri vicini.
Anche le città vengono decorate in occasione del Natale e gli alberi di mango ed i banani si trasformano in abeti e si riempiono di palline e festoni colorati.
Per i non cristiani esiste poi una specie di Natale indiano, chiamato “festa della luce“. Viene celebrata per cinque giorni tra ottobre e novembre in onore del ritorno di re Rama ad Ayodhya dopo oltre 14 anni di esilio tra i boschi. Si tratta di un evento importante per gli indiani che può ricollegarsi al Natale o addirittura alla Pasqua cristiana.
Tra le tradizioni più belle ci sono poi quelle della cultura occidentale. In Italia e in particolar modo nella Capitale le feste iniziano l’8 dicembre, la giornata nella quale vengono preparati l’albero di Natale ed il presepe. Proseguono poi la sera del 24 dicembre e si fa un grande cenone a base di pesce insieme a tutta la famiglia. A mezzanotte poi si va in chiesa per la Messa oppure si segue in streaming quella che il Papa fa a San Pietro. Terminata la celebrazione si torna a casa e si scartano i regali. Durante le giornate successive si continua con i banchetti in famiglia e con gli amici fino al 6 gennaio, il giorno dell’Epifania. È l’ultimo giorno di festa e si smontano l’albero ed il presepe, si pensa ai chili presi durante i giorni passati e si torna alla vita normale.
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