“Ariconsolate co’ l’aglietto”, l’invito all’ottimismo delle campagne
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È un’ironica risposta da usare con chi se la prende per qualsiasi cosa ed è quindi perfetta per rispondere a tono ai permalosi. Tu la conoscevi?
È una frase che viene spesso considerata come una battuta, ma che in genere si usa come risposta da dare a chi si comporta con fare permaloso, perché fa da giustificazione a qualcosa che viene scambiato per offensivo, ma che in realtà è innocente. In questo caso infatti si è solito dire “mica t’ho detto cotica”.
Anche in italiano corretto si traduce in questo modo, ovvero in “mica ti ho detto cotica”. Sebbene infatti il modo di dire sia prettamente romano, è composto da delle parole che in italiano corretto non cambia né di pronuncia, né di significato. La cotica è infatti un termine italiano.
Sia in italiano che in romanesco, la cotica corrisponde alla pelle dura del maiale, alla cosiddetta cotenna, che si cuoce per dare maggior sapere a ciò che si mangia. Si usa in genere accostata ai fagioli, perché insieme i due alimenti danno vita a un piatto davvero gustoso, capace di far innamorare anche i palati più sofisticati.
Proprio perché proviene da un animale come il maiale, viene però inserita all’interno di questo modo di dire
Sapendo che la cotica corrisponde alla pelle dura del maiale, la frase “mica t’ho detto cotica” può anche tradursi letteralmente in “mica ti ho dato del maiale”, andando ancor di più a giustificare qualcosa che agli occhi del permaloso potrebbe risultare come offensiva, ma che in realtà non lo è affatto.
In altre parole corrisponde alla frase “mica ti ho detto qualcosa di male”, appunto per giustificare l’innocenza di una certa frase.
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