EnOrvinio, torna il percorso eno-gastronomico alla scoperta del borgo reatino
Un percorso enogastronomico è l’occasione giusta per una gita fuori porta alla scoperta di Orvinio e i vicoli del suo grazioso centro storico[...]
“Ahò ma do’ stai? Ahò ma che famo?”. Tre lettere, per chi non ama la”h di hotel”, due: Ahò, tutto a Roma comincia con un bel ahò, ma perché? Come nasce questo tipico modo di dire romano?
Si usa per chiamare qualcuno, per attirare l’attenzione, per apostrofare un amico: l’ahò a Roma non è solo un’interiezione – grammaticalmente parlando, una parte del discorso esclamativa con valore fortemente affettivo, d’origine onomatopeica, acquisita per lo più nell’uso comune o l’impiego continuato -, l’ahò a Roma è un’istituzione, esagerando uno stile di vita. Ma come nasce questo curioso modo di dire? Insomma, perché il romano s’è svejato ‘na vorta e ha cominciato a strillà: “ahò”? Dovete sapere che, dietro queste tre lettere, ormai entrate di diritto nella top 3 delle parole più utilizzate del vocabolario romano, si nasconde, come per ogni altra questione romana, una storia dal sapore antico. Insomma, l’ahò, meglio noto anche come AO e antenato der più fighetto “oi“, tutt’altro che frutto del caso, comincia a mettere radici profonde in un determinato momento storico, e per specifiche ragioni. Diciamo fin da subito che non lo inventarono gli antichi romani – almeno questo -; la sua origine può considerarsi, in realtà, piuttosto recente. Dobbiamo tornare indietro di poco meno di due secoli, a quando cioè i francesi arrivarono a Roma…
Nel 1849, un anno dopo i famosi moti del ’48 e il subbuglio che causarono, un esercito d’oltralpe, infatti, entrò in città, a difesa del potere dello Stato pontificio A Milano, intanto, era scoppiata la prima guerra d’Indipendenza italiana contro l’impero austriaco, che da un po’ controllava quei territori, e al Vaticano papa Pio IX era fuggito, per raggiungere Gaeta, nel Regno delle Due Sicilie (dove rimase in esilio, tra l’altro, per diciassette lunghissimi mesi), e chiudersi nella sua fortezza blindata. In altre parole, nello stesso periodo in cui a Roma si proclamava la Repubblica e Ciceruacchio s’armava per difendere “er paese suo“, un esercito di franzosi cominciò ad assediare quella che sarebbe diventata di lì a qualche anno la futura capitale del Regno d’Italia.
(Fonte: Wikipedia)
Dovete immaginare che, all’epoca, tra i vari intrighi di palazzo, abbondavano le parentele. Il papa non era solo il supremo padre della fede cattolica, tanto cara alla vicina Francia, ma era pure mezzo parente di alcune personalità di spicco dell’ambiente – e se non lui, chi? -.
Ahò ma quindi che successe?
Arrivamo al punto. Pe’ falla corta e pe’ falla breve, allora, ‘sti oltre 40.000 soldati franzosi amavano strillare tra di loro, a mo’ d’incoraggiamento, un particolare verbo. Diventato un motto per loro, questa esortazione nasceva dal termine francese aller, ovvero “andare“. Ora, declinato alla prima persona plurale (daje è semplice: intendiamo il pronome “noi“), per incoraggiarsi fra loro, i francesi si gridavano continuamente: “allons allons”, pe’ noialtri “annamo annamo”. Il punto è che, come si diceva, il papa restò fuori Roma per tanto tempo, lo stesso che i francesi (più o meno, e al contrario) vi passarono all’interno. Così, questo loro modo di dire cominciò a farsi largo tra le fila del popolo romano. Poi, lo sapete: a noi ce piace fa nostra ogni cosa, e ancor di più mozzà i termini. Quelle parole, quindi, subirono un vero e proprio restyling, condensandosi, stringendosi, accorciandosi – pe’ fa prima ‘nsomma che mica c’avemo tempo da’ perde’! – e diventarono il nostro bellissimo, nonché tipico “ahò“. In sostanza, i franzosi nun ce lasciarono solo le palle de cannone!
Un percorso enogastronomico è l’occasione giusta per una gita fuori porta alla scoperta di Orvinio e i vicoli del suo grazioso centro storico[...]
Torna il Romics, l’atteso appuntamento per gli appassionati di fumetti e videogames. Tanti sono gli ospiti previsti che animeranno Fiera di Roma per[...]
Hai mai sentito parlare dell’”U Cinemittu”? Con soli 12 posti, è considerato il cinema più piccolo d’Italia, ma anche un luogo tanto intimo[...]
Roma si prepara ad accogliere il ”Roma Europa Festival”, l’evento annuale che trasforma la città in un palcoscenico di arte, musica e performance[...]
Il Teatro Vittoria ospita gli spettacoli finalisti della “Rassegna Salviamo i talenti– Premio Attilio Corsini 2024”, riservata a compagnie professioniste composte da attori[...]
La celebre fiaba è rappresentata dai ballerini dell’Opera di Roma, sulla musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij, per emozionare i presenti, ecco gli orari[...]
Torna per l’edizione 2024 “Cinema & Terme”, la manifestazione che si tiene nelle splendide terme dei Papi di Viterbo. Ogni sera la proiezione[...]
Roma si prepara ad accogliere un nuovo appuntamento imperdibile per gli amanti della risata con il Funny Club, una serata di stand-up comedy[...]
A Villalba di Guidonia arriva il Festival delle Eccellenze Italiane! Un’occasione imperdibile per celebrare il meglio della nostra cultura, artigianato e gastronomia. Dal[...]
Vorresti vivere nel weekend un’esperienza unica rimanendo a Roma? Partecipa alla Vendemmiata Romana all’Orto Botanico! Scopri la magia della vigna e dell’uva in[...]
Dopo il successo della scorsa edizione, torna uno dei festival di musica indie ed elettronica più attesi della Capitale, lo “Spring Attitude”! Scopriamo[...]
A Villa Lazzaroni è tornato il Cine Village! Fino al 15 settembre, il parco si trasforma in una scenografica sala cinematografica all’aperto. Sotto[...]
Vorresti vivere un’esperienza a contatto con la natura senza allontanarti troppo da Roma? Il 7 settembre, lungo le rive e nelle acque del[...]
Non perdere l’evento più atteso dell’estate sabina! Dal 5 all’8 settembre, Poggio Mirteto ospita l’annuale rassegna a cielo aperto di Arterie, pronta ad[...]
La processione dedicata a Santa Rosa è tra le feste religiose più importanti di fine estate nel Lazio. Un momento solenne che si[...]