La Fontana della Botticella, il simbolo di un mestiere e di un vecchio porto
Si trova nel cuore del rione di Campo Marzio ed è una fontana che ricorda un porto che non c’è più e un mestiere che diversi anni fa era molto conosciuto a Roma. […]
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È uno dei luoghi più famosi di Roma, più caratteristici e più gettonati per chi viene in visita nella capitale. Ma perché Campo de’ Fiori si chiama così?
C’è chi la sera ci va per prendersi da bere al bar del Fico; chi tutte le volte si ferma ad osservare lo sguardo contrariato della statua di Giordano Bruno verso il Vaticano; e chi ci passeggia soltanto: ogni motivo è buono per andare a Campo de’ Fiori, anche quando non se ne ha nessuno. Ma cosa si nasconde dietro il nome di questa celebre piazza romana, poco distante da via Giulia, da Piazza Navona e da Castel Sant’Angelo?
È facile porsi questa domanda, probabilmente vi sarà capitato spesso in una città come Roma, se non altro perché ogni cosa sembra celare dietro di sé una storia. Un racconto di incredibili gesta, sorprendenti vittorie o situazioni assurde, spesso al limite del reale. Ecco: a guardarlo bene, invece, il significato nascosto dietro Campo de’ Fiori è più semplice di quanto si possa immaginare, sebbene molti ne abbiano dato letture alternative.
Secondo una tradizione piuttosto inattendibile, a detta di alcuni esperti, il toponimo Campo de’ Fiori rimanderebbe ad un fatto puramente romantico. Il nome deriverebbe infatti da Flora, una giovane donna romana. Folklore vuole che Flora, poi, fosse anche la donna amata da Pompeo; e, se uno più uno fa due, è per questo che egli fece costruire qui il suo teatro.
Tuttavia, per quanto affascinante, come s’è detto, non è in questo racconto che si nasconde il vero motivo del nome. Ce n’è uno davvero più semplice, infatti, su cui molti fanno leva, e che pare spiegarlo molto meglio. Campo de’ Fiori si chiama Campo de’ Fiori, come suggeriscono le tre parole, perché qui si stendeva prima dell’asfalto e delle architetture, un enorme vastissimo campo verde: una distesa d’erba, appunto, di fiori e di orti coltivati!
Solo nel Quattrocento la Piazza divenne una piazza, dando l’appellativo di Via Florea all’asse viario che da Sant’Angelo in Pescheria (luogo di culto cattolico) correva verso Ponte Sant’Angelo, passando per Via del Pellegrino e via dei Banchi Vecchi.
La storia, di lì, la conoscono tutti: dispiegata in mezzo alla roba dei banchi da mercato che la fecero protagonista (ben documentati dal noto film Campo de’ fiori del 1943, con Anna Magnani e Aldo Fabrizi); nelle locande e le osterie di cui si riempì; e nelle famiglie importanti che la abitarono. Come la famiglia Farnese, che proprio lì vicino fece costruire il suo bellissimo palazzo (1541-1580).
Una curiosità poco nota, se non agli sguardi più attenti, riguarda invece ciò che non è presente all’interno della piazza (una novità, non da poco viste le altre piazze di Roma): Campo de’ Fiori è l’unica piazza storica di Roma senza una chiesa!
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