Una festa in onore della regina della tavola: la pizza
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Negli Stati Uniti, in particolar modo, ma in realtà anche nel resto del mondo in questi giorni si festeggia l’Hot Dog Day ovvero la giornata del tipico snack, che tutti credono americano ma che in realtà ha ben altre origini, scopriamo quali!
Se pensiamo alla cultura americana gastronomica, il nostro pensiero non può che andare al fast food e al cosiddetto junk food, il cibo spazzatura. Questo termine è stato coniato negli anni ’50, proprio in America e viene utilizzato per identificare tutti quegli alimenti con un basso valore nutrizionale e un elevato contenuto di grassi o zuccheri. All’interno di questa lista c’è anche il cibo da strada di cui oggi parliamo, l’Hot Dog. È chiaro che, se queste pietanze vengono mangiate una volta ogni tanto, non arrecano danni alla nostra salute, solo una loro assimilazione continua può portare a problemi per il nostro corpo. L’Hot Dog però, al contrario di quanto ci immaginiamo non ha origini propriamente americane, ma tedesche. Sembra infatti che questo snack sia nato a Francoforte, in Germania e poi abbia avuto molta fortuna negli Stati Uniti.
Ovviamente nessuno ha mai venduto o mangiato carne di cane caldo, il termine è solo un modo gergale di chiamare questo snack. Le salsicce utilizzate all’interno dei panini solitamente sono di carne di maiale, con le sue varianti di pollo o di tacchino, nate in questi ultimi anni. La motivazione di questo nome non sembra molto chiara e ha almeno 3 possibili origini.
La prima è quella che fa risalire la nascita del nome a un venditore di panini di uno stadio, che nel 1867, dato che non riusciva a vendere i suoi prodotti, inventò la storia che quelle all’interno del suo panino fossero salsicce di cane; questo sembra che aumentò le sue vendite, chissà per quale motivo poi!
La seconda ipotesi di origine proviene sempre dagli stadi; durante le partite dei New York Giants, una squadra di football americano, l’imprenditore Harry Stevens, pensò di far distribuire questo snack tra la folla. Un vignettista dell’epoca, P. A. Dorgan, cominciò a raffigurare ironicamente un bassotto all’interno dei panini e siccome questo snack è buono soprattutto caldo, i tifosi cominciarono a richiedere al paninaro dello stadio, un Hot Dog.
L’ultima ipotesi di origine del nome di questo snack ormai famoso in tutto il mondo risiede nei vari significati che in inglese assume la parola “dog”. Questa infatti non si traduce solo con cane, ma anche con “briglia” o “dente di arresto”. Sembra infatti che il panino possa essere stato assimilato alle lunghe briglie usate un tempo dai ferrovieri per bloccare le rotaie alle traversine di legno.
Ecco spiegata dunque la nascita di un cibo di strada molto veloce e consumabile ovunque, all’aperto, allo stadio, mentre si cammina. Ma questo tipo di alimentazione veloce non è tipica americana, ma già i romani erano soliti, durante il giorno, avere dei pasti veloci e frugali. Il tutto però non era così dannoso per la salute come può essere il fast food di oggi assunto regolarmente. Per i romani infatti non esisteva una vera e propria colazione o pranzo, in quanto il momento principale per il pasto quotidiano era la cena. Durante il giorno infatti erano soliti fermarsi ai Thermopolium, una sorta di locanda, anzi, potremmo dire l’antenato della fraschetta, dove i clienti potevano consumare un cibo veloce, un bicchiere di vino e poi tornare al lavoro o alle proprie attività quotidiane. Qui si potevano gustare uova sode, cereali cotti, zuppe, un pezzo di pane, del puls, il tutto condito, quando si poteva, con del garum, la salsa romana prodotta a partire dalle teste di pesce lasciate a fermentare. Se siete incuriositi dalla cucina degli antichi romani, allora non potete perdervi delle ricette per un menù da antica Roma.
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