Le Floralia, la festa più colorata e giocosa dell’anno
Le Floralia, celebrazione dedicata alla dea Flora, erano una delle feste più colorate e gioiose dell’antica Roma. Dal 28 aprile al 3 maggio,[...]
Ha dipinto l’opera più bella e più studiata al mondo, la Cappella Sistina: Michelangelo Buonarroti moriva oltre 400 anni fa. Scopriamo insieme la sua monumentale opera d’arte!
Quando Michelangelo dipinge la Cappella Sistina ha appena 33 anni. Ha appena finito di scolpire la Pietà, iniziata a 22 anni e terminata a 25, la stessa età, per intenderci, in cui i giovani d’oggi si laureano, almeno chi sceglie il percorso universitario. Il Buonarroti è restio, la volta ha dimensioni gigantesche, ma si rifiuta di avere collaboratori. È una fatica che gli costerà la vista, già abbastanza malandata, e circa quattro anni di lavoro. Le immagini dipinte si susseguono armonicamente: l’incarico è di eseguire nove scene tratte dalla Genesi, insieme alle figure di profeti, sibille e antenati di Cristo e lui non vuole tirarsi indietro.
(Fonte: Arte.it)
I corpi prendono vita dalla mente geniale del pittore, quasi si trattasse di una richiesta semplice, eppure le difficoltà sono numerose. Le impalcature sono costose, fino al soffitto, quasi quanto l’impegno fisico di Michelangelo. Tuttavia, per l’occasione egli stesso trova una soluzione: progetta e mette a punto un ingegnoso ponteggio mobile, accorciando tempi e costi. Nel 1511 la colossale parete curva prende forma, divenendo presto l’opera d’arte più bella del mondo. È un inno al corpo umano, alla perfezione della sua forza e della sua bellezza.
Ogni figura esprime qualcosa, nello sguardo, nei muscoli messi in evidenza dalle pennellate decise, probabilmente frutto dell’esercizio scultoreo precedente, visibile anche nel David (1501), e Papa Giulio II può dirsi soddisfatto. Il “vecchio soffitto” della Sistina ornato di un antiquato cielo stellato, è ora un tripudio di racconti e di storie, talmente ben eseguite da sembrare reali. Danno l’impressione di voler uscire dal dipinto, offrono all’occhio umano – contemporaneamente – la grandezza del divino e il destino scritto dell’umanità. Tutto parte dal tocco, da quel celebre tocco: la Creazione di Adamo. Cristo, posto al centro di questa meraviglia Rinascimentale, allunga il braccio e tutto ha inizio.
(Fonte: Inchiostronero)
Il compito però non può ancora dirsi compiuto. Stavolta è Paolo III ha rimettere mano alla cappella. Chiama di nuovo Michelangelo Buonarroti: la richiesta adesso è quella di rappresentare il Giudizio Universale sull’enorme parete di fondo. Il ciclo di affreschi non può dirsi concluso, per il papa della Controriforma e del Concilio di Trento. Tra il 1536 e il 1541 Michelangelo darà vita alla mirabolante storia del Regno senza fine, la scelta divina che intercorre fra i vivi e i morti. Intorno, ora, è solo il movimento e il caos. Il giudice ha scelto chi salvare, con il braccio sollevato chiama a sé i beati, con quello abbassato condanna i peccatori. I martiri già sono in paradiso e in ognuno è inscritta la causa del martirio. Gli angeli si apprestano a suonare le loro trombe, per risvegliare i morti. In basso, il traghettatore Caronte di Dante Alighieri e le sue anime infernali.
(Fonte: Wikipedia)
Tutto pare grave, intenso, apocalittico: è la fine del mondo e ognuno porta il peso della sua esistenza. I nudi si rincorrono: è l’urgenza di annunciare la carnalità salvifica. Dio s’è fatto uomo per salvarci ed è risorto attraverso la carne, Michelangelo lo sa, ma più tardi verranno coperti per indecenza (da Daniele di Volterra, per questo soprannominato “Braghettone“). Nemmeno i santi sono esentati dal clima di inquietudine, un sentimento che permea tanto la monumentale opera, quanto l’anima dell’artista stesso e della sua percezione di Cristianità. L’attesa, la paura e lo sgomento fanno da protagoniste espressive. Neanche un’aureola, un indizio di valore: tutti sono uguali al cospetto di Cristo, un tribunale la cui legge è davvero la stessa per tutti. I teorici parlano si trasposizione: Michelangelo avrebbe riversato nell’opera tutti i suoi dubbi e i suoi tormenti personali. Forse per questo s’è raffigurato: ha nascosto il suo autoritratto fra le pieghe della pelle di San Bartolomeo, scuoiato prima di essere ucciso. Ancor oggi, tutti concordano su un fatto: la Cappella Sistina è la rappresentazione più drammaticamente commovente e coinvolgente dell’intera arte umana. Michelangelo Buonarroti muore il 18 Febbraio del 1564. Sono passati 457 anni, ma di pochi altri si può dire:”eternità”.
(Fonte: Michelangelo Buonarroti è tronato)
Le Floralia, celebrazione dedicata alla dea Flora, erano una delle feste più colorate e gioiose dell’antica Roma. Dal 28 aprile al 3 maggio,[...]
Certo! Ecco un articolo di tre paragrafi, circa 300 parole, sulla mostra *FLOWERS* al Chiostro del Bramante: — Al Chiostro del Bramante,[...]
I “Ludi Cerealici” erano degli eventi ludici che si tenevano al Circo Massimo, e a quali gli spettatori assistevano vestiti di bianco, dopo[...]
Arriva a Roma la prima mostra retrospettiva dedicata alla prolifica carriera artistica del fotografo Franco Fontana, con opere selezionate dal suo vasto archivio[...]
Approdano al cinema tra grandi artisti della scena romana con un documentario che racconta la loro storia personale e quella del legame che[...]
Le Magalesia, celebrate nell’antica Roma dal 4 al 10 aprile, erano feste in onore della Magna Mater, la dea frigia Cibele. Processioni solenni,[...]
Cosa succede se, dopo un incidente, ci risvegliamo nel 44 a.C.? Maurizio Battista ci porta in un viaggio comico nell’Antica Roma, con la[...]
Nel paganesimo la dea Luna era festeggiata l’ultimo giorno di marzo, era tra le divinità vitali per l’agricoltura e aveva un tempio sull’Aventino.[...]
Ai Musei Capitolini – Villa Caffarelli, una mostra straordinaria racconta l’ascesa e lo splendore della famiglia Farnese nella Roma del Cinquecento. Un viaggio[...]
Due geni della comunicazione, agli antipodi, sono i protagonisti di una mostra che indaga sugli obiettivi delle loro opere e su ciò che[...]
Al cinema l’inedita pellicola dell’amato attore e regista romano, ambientata in un ospedale e pronta ad emozionare gli spettatori, con riflessioni sui sentimenti[...]
Fino al 27 luglio, il Museo della Fanteria ospita una straordinaria mostra dedicata a Frida Kahlo, una delle artiste più iconiche del Novecento.[...]
I due amati attori romani sono i protagonisti di una commedia che racconta la resistenza al cambiamento, un tema attuale nella società odierna,[...]
Uno studio recente ha evidenziato il fatto che la Capitale italiana sia la terza città del Mondo più citate nella storia del cinema,[...]
Il 19 marzo si celebra la Quinquatria, una delle più importanti festività dell’Antica Roma, dedicata a Minerva, dea della saggezza e della guerra.[...]