“Chi ce pensa resta senza”, il detto che insegna a cogliere il momento
È un modo di dire che insegna a prendere coscienza dei momenti che si vivono prima che sia troppo tardi. Capita spesso di[...]
Un proverbio romano che racconta di quanto una relazione nella prima fase dell’innamoramento risulti idilliaca e senza possibili problemi per poi dover fare i conti con la realtà e il quotidiano
“L’amore è come l’ova, è bono quanno è fresco” descrive con ironia e con l’immagine casalinga e culinaria quanto sia complicato fare sì che un sentimento duri con la stessa intensità nel tempo. Le storie d’amore sembrano un gigantesco luna park per bambini nella prima fase dell’innamoramento dove il brivido della prima volta, delle esperienze inedite, dell’effetto novità e sorpresa, del conoscersi e scoprirsi a vicenda rendono sfavillante e sorprendente ogni momento della vita di coppia, illudendosi che la frenesia possa resistere al peso della ripetizione di vicende e dell’abitudine.
Passano i mesi, passano gli anni e tutto diventa monotono e rinvigorirlo diventa un’operazione fantasiosa e per niente scontata. Citando l’immenso e compianto Franco Califano per riassumere questo diretto e a tratti amaro detto capitolino “tutto il resto è noia“. In questo quadro che risulta catastrofico c’è sempre spazio a piacevoli eccezioni in cui due persone si completano e insieme trovano la forza per andare avanti, per superare ostacoli e per sentirsi in pace con se stessi e con il mondo che li circonda.
Descrivere l’amore è solo in apparenza un gesto semplice ma quando ci sono i sentimenti di mezzo la ragione spesso lascia spazio all’istinto e all’agire senza rendersi conto della situazione. Per questo trovare un’espressione così lucida ed efficace di quanto l’amore sia tutto rose e fiori nel suo momento iniziale è da lodare e da ricordare, come è avvenuto nel fare sì che la frase sia diventata di uso comune, estendendosi anche al di fuori del confine della città eterna, riconoscendo il sarcasmo e la saggezza popolare dei nostri concittadini.
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Si usa in genere per evidenziare la fortuna che regala una piacevole coincidenza. In pratica è un modo alternativo all’italiano “capita proprio a[...]