Che FamoCiao sono il 2021 e parto col botto…de ansia!
Se il 2021 si dovesse descrivere da sé, siamo sicuri lo farebbe così, con un sacco di ansia! Ma qual è il resoconto del passato 2020 e cosa sperate per il 2021?
Il 2021, l’anno più agognato di sempre
‘A dumilaventù vedi ‘n pò che devi fa’! Probabilmente così Gigi Proietti, che pochi mesi fa ci ha tragicamente lasciato, si sarebbe rivolto a questo nuovo anno che, a quanto pare, è diventato presto l’anno più agognato di sempre! Certo, ‘sto 2020 c’ha fatto penà e non poco. Una dopo l’altra, s’alternavano solo notizie drammatiche: e prima i canguri con gli incendi, poi Morgan e Bugo, lo schiaffo di Papa Francesco alla fedele cinese e la pandemia, all’inizio poco grave, poi gravissima, poi ristretta, poi globale, poi infinita; e i lockdown, l’immunità di gregge, le fasi 1 e 2, il lievito che finiva manco fosse oro, il favore delle tenebre, le autocertificazioni, i “ce la faremo” urlati a mò di marmotta (c’è chi ha visto il video e chi mente) dal balcone, gli arcobaleni, Mondello e lo smart working.
Poi la DAD, i banchi con le rotelle o senza, e che famo? Riaprimo o nun riaprimo? Partimo o nun partimo? Le mascherine, l’ Amuchina in gel, la gente impazzita per le scarpe blu e gialle di una nota catena di supermercati e le file, le file in ogni dove! La distanza non rispettata, le litigate sul treno, gli appuntamenti sul divano per i DPCM sempre fuori orario. Poi le bimbe di Conte, le rivolte antirazzismo, il Black Lives Matter e le elezioni americane.
Le aspettative nel 2021
Insomma, il 2020 è sembrato un film di Woody Allen coadiuvato da Kubrick, ma purtroppo è stato tutto vero e per quanto ci sforziamo di chiamarlo “assurdo” ogni cosa è accaduta realmente, comprese le perdite. A ‘sto dumilaventi nun j’erano bastate le morti causa Covid, c’ha dovuto mette’ pure quelle di grandi artisti: prima Ezio Bosso e poi Gigi Proietti, Diego Armando Maradona, Philippe Daverio, Sean Connery, Stefano d’Orazio e sul finire Pierre Cardin.
(Fonte: Roma – la Repubblica)
Per questo, molti hanno riposto grandi aspettative nel 2021, come se la causa fosse stata solo numerica, e mica diciamo che è sbagliato, solo che sicuramente l’anno nuovo ‘n po’ de ansia se l’è accollata, co’ tutte ‘ste speranze! Ma voi ve lo immaginate se potesse parlare? Tutto tremolante, in attesa di fronte ai fuochi d’artificio, non saprebbe da dove partire, talmente caricato a molla dalle previsioni! O almeno questo vale per quella fetta di persone che, di prospettive, ne ha fatte, perché insieme ai fiduciosi e agli ottimisti, come sempre e dal lato opposto, sono schierati i soliti realisti. E per loro, certo, la situazione è già diversa: avendo smesso di farsi piani già da ‘n pezzo, l’anno appena passato nun ha fatto altro se non confermaje la grande legge dell’accettazione – accettare ogni cosa come viene – ché nun conviene fasciasse la testa prima de rompesela.
Il punto interrogativo come punto d’incontro
Come ci insegna un detto, però, fra i due litiganti il terzo gode e allora alla fine concordamo tutti su un punto, solo che ‘sto grosso punto somiglia tanto a un punto interrogativo e ci chiediamo: ma quando finirà davvero tutto questo? Quando potremo abbracciarci di nuovo, vederci di nuovo il sorriso o passeggiare liberamente senza la paura di uno starnuto? Quando finiremo di parlare di contagi e di valori e di chi ne risente di più o di meno o per niente? Quando potremo uscire di nuovo il sabato sera e sederci in quarche piazzetta de ‘sta Roma bella, senza il timore di infettare i nostri familiari?
Perciò, 2021, se ci stai ascoltando, vorremmo tanto farti stare sereno, ma la verità è che dire addio al 2020, a tutte le sue brutte notizie e ai suoi colpi di scena senza preavviso, è proprio ‘na liberazione! Tarmente ‘na liberazione che la corsa verso de te viè proprio spontanea e soprattutto a braccia aperte – sempre se possiamo!
Tanti Auguri, da Roma.com !