Alla scoperta dei dintorni di Marmorata/Gelsomini
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A pochi passi da Roma si trova Civitavecchia, luogo di arrivi e di partenze, ma anche città ricca d’incredibili racconti e di un curioso mistero…
(Fonte: farryhopper)
Sembra strano ricorrere al termine “Cento celle” ma fuori Roma. Sembra strano farlo soprattutto per una città che ha poco a che fare col noto quartiere romano. Civitavecchia era però chiamata così anticamente. A definirla in questo modo Plinio il Giovane che, in una lettera, la chiamava proprio Centum cellae, dal latino “cento (cioè numerose) celle“. Secondo gli studiosi, il termine poteva riferirsi a tre aspetti.
(Fonte: www.portidiroma.it)
Da un lato la quantità d’insenature sulla costa; dall’altro, forse, i numerosi punti di raccolta merci; oppure, ancora, il numero di stanze della villa dell’imperatore Traiano che sorgeva poco distante da lì. Con l’avvento dei Saraceni, che distrussero buona parte degli edifici radendo al suolo la città, poi, la popolazione lasciò il centro, per stabilirsi in un’altra zona, tale Cencelle. Solo quando tornarono definitivamente nella città, e cominciarono a ricostruirla, il luogo prese il nome di Civitavecchia, sempre dal latino Civitas Vetula, ovvero Città Vecchia.
Ciò che caratterizza Civitavecchia è in assoluto il porto. Chi di voi non ha preso ad esempio un traghetto per Olbia da questo approdo? Pare che sia il secondo scalo più importante d’Europa! D’altra parte, già a tempi dell’Antica Roma era il porto più importante della capitale. Pensate che intorno al ‘500 papa Giulio II ne affidò la ristrutturazione a una delle grandi firme artistiche dell’epoca.
(Fonte: Wikipedia)
Stiamo parlando del Bramante. Fu lui ad avviare i lavori di costruzione del Forte Michelangelo, una fortezza rinascimentale che, ancor oggi svetta, sorse su antiche rovine romane, e a cui sembrerebbe aver messo mano, o in qualche modo contribuito, anche lo stesso Michelangelo. Molto nota è inoltre la fontana dell’architetto Vanvitelli, sempre all’interno del porto antico, o il varco monumentale di Porta Livorno, danneggiato dai bombardamenti del 1943.
Ultima curiosità sulla città riguarda infine dei misteriosi dipinti. Per saperne di più dovete recarvi in Piazza Leandra, in pieno centro storico. Si tratta della piazza più antica della città: da qui si dipanano tutte le strade e le viuzze del suggestivo borgo medievale. Ora, proprio qui, in una casa privata è possibile visitare degli affreschi molto famosi a Roma. Si tratta delle opere di Raffaello della Stanza di Eliodoro, la sede destinata alle udienze private del pontefice in Vaticano e commissionata, per i decori, da Papa Giulio II.
(Fonte: Wikipedia)
Scoperti a Civitavecchia intorno agli anni ’70, la cosa straordinaria è che sembrano la replica perfetta degli originali. Nulla da invidiare a quelli presenti in San Pietro, tanto che resta il dubbio sulla mano che li ha realizzati. Di chi sono stati opera? Per saperne di più e visitarli vi basterà prenotare una visita guidata come da istruzioni sul sito della città di Civitavecchia, oppure compilare il form online al sito Cral Civitavecchia.
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