Alla scoperta dei dintorni di Marmorata/Gelsomini
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Via Ostiense e Via del mare: questi gli svincoli dell’uscita 28 del Grande Raccordo Anulare. Dove si può arrivare? E cosa si può visitare?
(Fonte: camminare nella storia WordPress)
È al confine con Testaccio, San Saba, l’Ardeatino, il Portuense e l’Europa, il Quartiere Ostiense, nell’area a sud di Roma, a ridosso delle Mura Aureliane e il fiume Tevere, è una zona ricca di storie e di curiosità. Perché vi fa viaggiare in suoli stranieri? Semplice. Proprio qui, poco distante dalla Stazione Ostiense, si trova un monumento davvero suggestivo della città: la piramide Cestia.
(Fonte: Capitolivm)
Realizzata come tomba mausoleo della Roma Imperiale, e un tempo al lato dell’antica Porta Ostiensis, questa costruzione che ricorda le grandi piramidi d’Egitto oltremare fu ideata per accogliere il sepolcro di Gaio Cestio Epulone. Un tribuno della Plebe che fu anche pretore e membro dei septemviri epulones, uno dei quattro collegi religiosi più importanti della storia di Roma. Il perché la piramide apparve in città, d’altra parte, poteva spiegarsi facendo riferimento alle conquiste dell’Urbe. L’Egitto era diventato già provincia romana, in quegli anni, e la cultura di quella nuova civiltà diventava di moda anche a Roma.
Si è parlato tanto della Basilica di San Paolo Fuori le mura, soprattutto perché è una delle quattro basiliche papali della città. Tuttavia, poco si è detto su una premonizione che è legata proprio a questo luogo. Tra il dorato delle sue decorazioni esterne e i suoi portici, all’interno si nasconde un segreto che pochi conoscono. Una volta dentro, si possono ammirare su ogni lato della chiesa tutti i ritratti dei Papi che si sono susseguiti al Vaticano da San Pietro, alla sinistra dell’altare principale, in poi. Un occhio attento, però, nella corsa sulla cornice in alto, sopra gli archi che dividono le navate, non può non notare l’esistenza di uno spazio vuoto.
(Fonte: Wikipedia)
È proprio in questa assenza che si cela una curiosa profezia. Un’antica leggenda vuole che, una volta terminati gli spazi per i medaglioni, nella basilica, finirebbe anche la Chiesa. A dirlo, Malachia, vescovo benedettino irlandese che ebbe una visione con i nomi di 111 futuri papi. Dopo di loro, diceva, sarebbe finito il mondo, o meglio il mondo della Chiesa. La cattiva notizia è che ne furono calcolati effettivamente 111 e che l’ultimo sarebbe stato occupato da Papa Francesco; la buona, però, è che si sbagliarono. Insomma: buona si fa per dire, ma comunque ne avanzano ancora sei!
Cambiando direzione, dall’uscita 28, è possibile infine imboccare la Via del mare. La strada, denominata Strada provinciale 8 Via del Mare, come dice il nome conduce percorrendola proprio al mare. Non uno qualunque, però: al Lido di Ostia. Di conseguenza, anche ad una delle aree archeologiche più importati della capitale. Se non siete mai stati agli scavi di Ostia Antica, è il periodo ideale per farlo.
(Fonte: CoopCulture)
Non solo potete ammirare il meraviglioso borgo e la rocca, ma i suoi resti romani secolari. Come il teatro antico. Qui sorgeva, d’altra parte, il porto più importante della città di Roma. Ostia era un punto strategico e florido per l’economia del passato. È anche grazie a questo patrimonio prezioso, che ancor oggi svetta a cielo aperto sul litorale romano, che sappiamo come vivevano i nostri antenati. La lista dei monumenti, delle domus, dei magazzini e dei pezzi ritrovati (unici al mondo) è talmente ricca da fare di questo sito archeologico uno dei più significativi della capitale.
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