I Ludi Magni, una festa romana carica di adrenalina
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Il 2022 fa già capolino da questo 2021, cosa propone Roma per il nuovo anno? Alla scoperta delle 5 mostre da non perdere nella capitale!
Ne abbiamo già parlato, ma attiva fino al 30 gennaio 2022, a Palazzo Cipolla, non possiamo non proporvi ancora una volta re-cording di Quayola. Una mostra monografica dell’artista romano, londinese d’adozione, classe 1982, che connette insieme gli strumenti più tecnologici della comunicazione e l’arte, per dar vita ad un linguaggio nuovo. I lavori presenti sono stati realizzati tra il 2007 e il 2021.
“Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento“: così recita l’altra parte del titolo di questa mostra a Palazzo Barberini, a cura di Cristina Terzaghi e in programma fino al 27 marzo 2022. A 70 anni dalla riscoperta della tela Giuditta che decapita Oloferne di Caravaggio, e a 50 anni dalla sua acquisizione da parte dello Stato, l’esposizione mette in scena oltre trenta dipinti, per indagare la violenza spesso connessa al fascino, e alla seduzione appunto, della pittura naturalista dell’artista milanese cinquecentesco, e non solo. Per un percorso di opere, scelte fra le più importanti istituzioni nazionali ed internazionali.
Al Lungotevere de’ Cenci, invece, fino all’8 marzo 2022, al Gaggenau DesignElementi, la personale di Francesca Piovesan, classe 1981. Una mostra che esplora la ricerca dell’artista, la sua evoluzione negli anni, dalle iconiche sculture in vetro all’inedito ciclo di opere su carta “Aniconico”.
Un percorso che sposa, in qualche misura, l’essenza di Roma: l’idea di una sospensione temporale tra archeologia, sedimentazione e stratificazione, in cui rientra anche la scomposizione del corpo umano, mediante l’utilizzo di un mosaico i cui tasselli sono impronte fotografiche della stessa artista.
Proseguiamo, poi, con l’oro e i colori di Klimt, uno dei pittori più noti e amati del panorama artistico mondiale. In programma al Palazzo Braschi fino al 27 marzo 2022, il progetto imponente raccoglie oltre 200 opere, attraverso cui ripercorrere la carriera, il ruolo dell’artista nella Secessione viennese e il legame con l’Italia e con Roma, città in cui fu premiato all’Esposizione Internazionale d’Arte nel 1911. Tra le opere, anche l’iconica Giuditta I e Ritratto di Signora, un dipinto rubato misteriosamente negli anni ’90 e ritrovato, all’interno della stessa Galleria in cui era stato trafugato, nel 2019.
Infine, non per importanza, fino al 13 febbraio 2022 lasciatevi incantare dagli scatti fotografici di Sebastião Salgado in mostra al MAXXI. A cura della figlia Lélia Wanick Salgado, dopo aver passato oltre vent’anni nella natura incontaminata e fragile dell’Amazonia, il fotografo brasiliano regala la sua raccolta di foto al pubblico, per un percorso che permette al visitatore di entrare, tramite le immagini, nel fragile ecosistema della foresta.
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