La Fontana della Botticella, il simbolo di un mestiere e di un vecchio porto
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Girando per la città, può capitare ogni tanto di inciampare in qualche via dal nome piuttosto particolare, soprattutto in pieno centro. Quali sono le vie dai nomi strani di Roma? E Perché si chiamano così?
In pieno centro storico, a due passi dal Lungotevere, tra Ponte Garibaldi e Ponte Sisto, qualcuno di voi si sarà chiesto sicuramente perché esiste una via chiamata Via delle zoccolette. Ebbene, dovete sapere che Roma è piena di nomi curiosi, soprattutto per quanto riguarda alcune sue vie. Per quella in questione, da qualche fonte ancora piuttosto discussa, pare che il toponimo derivi – come ogni cosa di Roma, d’altra parte – dalla storia della città. Bisogna tornare indietro nel tempo di almeno tre secoli, all’anno 1715, per capire perché, quella viuzza così caratteristica della città, porti quel nome. Proprio in quell’anno, infatti, pare venne istituito esattamente lì un particolare istituito di carità: il Conservatorio dei Santi Clemente e Crescentino, fondato per “le povere zitelle zoccolette“, come recita tuttora una targa nei pressi, e noto ai più come Orfanotrofio, appunto, delle zoccolette.
E che dire invece di Via della scrofa?
Anch’essa in pieno centro storico, poco distante da Piazza Navona e via di Ripetta, Via della Scrofa fu chiamata così perché lì sorgeva un’antica osteria. Insomma, una locanda che dal 1400 aveva rinominato non solo la strada, ma l’intero quartiere, allora famoso sotto l’appellativo, appunto, de “La scrofa“. La strada ricalca ancor oggi, inoltre, un’antichissimo tracciato romano, risalente al 29 a.c. circa, voluto durante la costruzione del bellissimo Mausoleo di Augusto.
Ma continuando con le stranezze, altro nome piuttosto curioso è quello di Via delle botteghe oscure, sempre nel cuore di Roma, ma vicini stavolta ai rioni Sant’Angelo e Pigna. Famosa durante il secondo dopoguerra, per la presenza ivi della sede del Partito Comunista italiano (il cosiddetto Bottegone); e oggi per l’ingresso alla cripta Balbi, collegato all’antico teatro di Balbo, il più piccolo di Roma, ma anche il più elaborato dal punto di vista decorativo, la via prese il nome già dal Medioevo a causa delle botteghe senza finestre che la abitavano.
E che dire del tris Via delle Vacche, Via dei Condotti e Via dei tre pupazzi?
Se la prima, centrale come le altre, deve il suo nome originale alla quantità di stalle, e di vacche, che la caratterizzavano un tempo; la toponomastica di Via dei Condotti, celebre strada del tridente romano, poco distante da Piazza di Spagna, derivava dalle tubature, appunto condutture, dell’Acqua Virgo che la attraversavano e che, dal serbatoio del Pincio (dal bottino, come dicevano ‘na vorta e come dimostra il nome di un vicolo lì vicino), arrivavano dritte a Fontana di Trevi e alla parte bassa del Campo di Marzio.
Infine, è da attribuirsi a tre figure umane, ma mica tre figure qualsiasi, il nome di Via dei Tre pupazzi. Scolpite in un sarcofago, murato in un palazzo della via, al civico 14, all’altezza del primo piano, pare che quelle figure risalgano addirittura al IV secolo! Riportando, dunque, ancora una volta un nome di Roma alla storia di questa incredibile città!
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