Alla scoperta dei dintorni della fermata Scalo San Lorenzo/Ausoni
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«Un gioiello del patrimonio storico dell’umanità, che restituiamo al mondo intero dopo tanti anni di chiusura» così commenta, la riapertura al pubblico definitiva del Mausoleo di Augusto, la sindaca Raggi. Dopo 14 anni, si potrà tornare a visitarlo! Peccato che, dalle ultime ore, è nota anche la notizia del suo sold out, fino ad aprile. Per il momento, quindi, cercheremo di farvi da Ciceroni noi: cos’ era il Mausoleo di Augusto?
Dovrete aspettare il 22 aprile, se non avete già prenotato, perché dopo 14 anni di restauri, e la riapertura soltanto ieri, pare siano già sold out le prenotazioni, al più grande sepolcro circolare che il mondo antico abbia mai visto, nel cuore di Roma! Il Mausoleo di Augusto riapre i battenti, e lo fa in grande stile, mostrando ancora una volta la magnificenza delle costruzioni romane.
(Fonte: Il Mausoleo di Augusto)
Cosa si può vedere al suo interno? Anche noto come Augusteo, questo stupefacente complesso sepolcrale, d’epoca tarda repubblicana, ospita fra le sue mura la tumulazione, oltre del primo imperatore di Roma Augusto, dei diversi membri della dinastia Giulio-Claudia (di cui faceva parte Giulio Cesare, per intenderci).
(Fonte: SpettacoloMania.it)
D’altra parte, fu proprio Ottaviano a volerlo, intorno al 28 a.C, al ritorno dalla conquista d’Egitto e dalla sconfitta di un altro grande personaggio della storia romana: Marco Antonio, nella Battaglia di Azio (31 a.C.). Secondo le fonti, infatti, l’ispirazione, per questa enorme opera monumentale, risiederebbe nella visita che lo stesso console romano fece ad Alessandria. In particolare, alla tomba di uno dei più celebri condottieri di sempre, Alessandro Magno.
Anche il macedone, infatti, aveva voluto una monumento a pianta circolare e di stile ellenistico, simile a sua volta al Mausoleo di Alicarnasso, una delle sette meraviglie del mondo antico: scelte, queste, che avrete finalmente l’occasione di incontrare anche all’interno del nostro Mausoleo, quello Augusteo.
(Fonte: Jean-Claude Golvin)
Nei suoi 300 piedi romani (87 mt circa) di diametro, la struttura circolare a piani sovrapposti, di questa inestimabile e ulteriore bellezza romana, può considerarsi il sepolcro più grande che si sia mai visto. All’ingresso, in passato, v’erano posti persino due obelischi egiziani, poi ricollocati uno in piazza dell’Esquilino, l’altro in piazza del Quirinale. Probabilmente, riuscirete addirittura ad accedere, alla meravigliosa costruzione, mediante l’antica scalinata. Opera della tecnica di restauro che, dal 2016, fu scelta per ridare vita al Mausoleo, la tecnica di restauro conservativo: utile a rispettare l’opera originaria e ad assicurarne l’utilizzo.
Ad affascinare, oltre l’insieme poi, è sicuramente la sua tecnica di costruzione: come hanno fatto i romani a dar vita a questa monumentale opera architettonica? Dalle ricostruzioni, sembra evidente che i romani non abbiano costruito ponteggi, ma utilizzato una strategia differente. Il sistema, secondo gli esperti, ruotava tutt’intorno la costruzione di muri concentrici, per un’altezza di 70 cm ciascuno. Edificati tutt’intorno, i romani riempivano lo scarto fra le murature, per tutta l’altezza, e quello strato di terra diventava per loro il pavimento, via via sempre più alto rispetto al precedente. Così: piano piano erigevano i muri del Mausoleo, 70 cm alla volta!
(Fonte: Eventi Culturali Magazine)
Per questo motivo, raccontano gli addetti ai lavori, ogni 70 cm è possibile, ancor oggi, lungo tutta la circonferenza esterna, osservare una linea più chiara: la stessa traccia che gli archeologi hanno utilizzato, a testimonianza di quel suggestivo procedimento operativo.
(Fonte: Il Mausoleo di Augusto)
Non si può, inoltre, non menzionare tutta la fatica legata al ripristino delle concamerazioni, cioè cavità uguali non comunicanti. Dietro il muro più esterno del Mausoleo, i romani aveva infatti costruito 12 stanze semicircolari: una sorta di anello, rintracciabile anche nello spazio interno, suddiviso sempre in 12 stanze, ma stavolta trapezoidali.
(Fonte: Il Mausoleo di Augusto)
Si tratta di spazi che, nel corso dei secoli successivi, a causa anche delle sottrazioni dei marmi di copertura e dei crolli, erano state scavate e utilizzate come stanze, cantine, ripostigli, stalle per le bufale, camerini teatrali, bagni o uscite di sicurezza e che oggi, invece, tornano al loro antico splendore, di nuovo utilizzabili grazie alla sistemazione delle pareti e delle volte. Chissà se i 153 resti archeologici, precedentemente spostati e conservati altrove, da ieri di nuovo al loro posto, facevano parte di queste stanze!
Infine, una delle più suggestive curiosità riguarda la forma. Il Mausoleo di Augusto è sì circolare, ma come si credeva all’inizio non sembrerebbe un cono, bensì un cilindro. Doveva essere simile al Mausoleo di Adriano, dicono i restauratori, convinti siano stati i crolli a darne una percezione alterata. Insomma, doveva essere simile a quell’edificio che, trasformato in fortezza nel medioevo, oggi conosciamo sotto il nome di Castel Sant’Angelo. Certo, aggiungono, il Mausoleo Augusteo era molto più grande, ma la forma doveva essere quella: un imponente cilindro in marmo bianco, elegantemente decorato e sormontato da una colossale statua in bronzo di Augusto.
(Fonte: Il giornale dell’Arte)
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