Roma al metro: linea C, capolinea a Piazzale Appio | Roma.Com

Roma al metro: linea C, capolinea a Piazzale Appio

Storica fermata della linea A inaugurata il 16 febbraio del 1980 insieme al primo tronco della tratta tra Ottaviano e Cinecittà, San Giovanni è anche il capolinea provvisorio della nuova linea C della metropolitana di Roma, ancora in costruzione. Dal 12 maggio 2018 è attiva nell’attesa dell’inaugurazione della tratta tra San Giovanni e Fori Imperiali.

 

Una realizzazione complicata

I lavori per la costruzione dell’interscambio tra linea A e C iniziarono nel lontano 7 luglio 2007, subendo fortissimi ritardi dovuti alla presenza dello strato archeologico rinvenuto durante gli scavi. Per preservarlo si è dovuto modificare il progetto originale, comportando la realizzazione di una stazione più in profondità rispetto al previsto e richiedendo l’uso di tecniche complesse come il congelamento del terreno mediante azoto liquido. Proseguendo nella realizzazione, sono stati rinvenuti reperti di enorme rilevanza storica – tra questi, il più grande bacino idrico di età imperiale – per via dei quali la Soprintendenza ha disposto di includere uno spazio espositivo nei locali della nuova stazione per valorizzarli. Solo il 12 maggio 2018 si è stati in grado di aprire la stazione la stazione San Giovanni della linea C, ben sette anni più tardi di quanto stabilito dal progetto iniziale.

 

Luoghi d’interesse: l’arcibasilica

Attualmente unico interscambio con un’altra linea metro, la stazione di San Giovanni ha nei suoi immediati dintorni alcuni tra i monumenti più belli e visitati di tutta Roma. Quindi, se vi capita di scendere a questa fermata, vi consigliamo di cogliere l’occasione per concedervi una bella passeggiata turistica: non ve ne pentirete!

Il primo sito d’interesse artistico-culturale cui potrete accedere facendo pochi passi è la Basilica di San Giovanni in Laterano, la più antica e importante basilica d’Occidente. Incorniciata dalle Mura Aureliane, è la cattedrale della diocesi di Roma, attualmente retta da papa Francesco tramite il cardinale arciprete Angelo De Donatis. È la prima delle quattro basiliche papali maggiori, ed è perciò detta “arcibasilica”; più precisamente, ha il titolo onorifico di Omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mater et Caput, ovvero Madre e Capo di tutte le Chiese della Città e del Mondo. Il complesso lateranense comprende inoltre altri edifici, come il Palazzo Pontificio del Laterano, il Palazzo dei Canonici, il Pontificio Seminario Romano Maggiore e la Pontificia Università Lateranense, che cadono tutti sotto la giurisdizione esclusiva della Santa Sede godendo dei privilegi di extraterritorialità. Mica male, eh?

La sua posizione sul colle Celio, antico possedimento della gens Claudia (da cui la denominazione “Lateranense” da Horti Lateranensi), le fa dominare la piazza omonima, che ospita uno degli obelischi più grandi mai costruiti: un obelisco di granito rosso alto oltre trenta metri proveniente dal tempio di Ammone a Tebe (Karnak) in Egitto e portato a Roma dall’imperatore Costanzo II nel 357. Fu però Papa Sisto V a volerlo erigere, nel 1588, nella piazza antistante la Basilica. Piazza di San Giovanni in Laterno è notissima anche per una tradizione decisamente moderna: dal 1990, infatti, si tiene qui il cosiddetto “Concertone” del Primo Maggio.

 

Le Mura Aureliane

La cinta muraria voluta dall’imperatore Aureliano e realizzata tra il 270 e il 273 a.C. è in ottimo stato di conservazione ed è ammirabile nella sua quasi totale interezza (dei diciotto chilometri di estensione originali se ne sono conservati circa dodici). Le mura o suoi frammenti cingono diverse zone di Roma, ma presso il capolinea della linea C è possibile ammirare due tra i più begli accessi monumentali di cui dispongono: Porta San Giovanni e Porta Asinaria. La prima affaccia sulla via Appia Nuova e venne inaugurata nel 1574: fu costruita da Giacomo Della Porta su commissione di papa Gregorio XIII per agevolare il traffico da e per il Meridione e si presenta strutturata in unico grande arco ornamentale, che la fa somigliare all’ingresso di una villa. Ben diverso l’aspetto della più antica Porta Asinaria, dal nome della via che sorgeva nei pressi: risalente al periodo di costruzione delle mura, la porta ha avuto funzione difensiva, ben evidente dalla sua conformazione che presenta bastioni, torri e merlature, contro le invasioni barbariche, e di accesso per i commerci fino a quando fu chiusa all’inizio del Cinquecento.

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