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Pompei, Ercolano, Oplontis, Stabia, senza considerare il litorale romano, la campagna e la costa toscana; detto questo possiamo affermare senza difficoltà che i romani hanno inventato le ferie e le vacanze al mare!
Se seguite il nostro sito Roma.com (se non lo seguite peggio pe’ voi, ve perdete ‘n botto de chicche come questa) avrete capito che gli antichi romani non erano dei grandi lavoratori o per dirla meglio, festeggiavano numerosi eventi. E allora chi, se non loro, poteva inventarsi le ferie? Ma vi diremo di più non hanno inventato solo la vacanza, ma proprio un mese ad hoc per andarci! Dopo che Giulio Cesare aveva riformato il calendario infatti, l’ottavo mese dell’anno venne dedicato ad un’altra grande personalità dell’antica Roma, il suo primo imperatore Ottaviano Augusto. È proprio per questo motivo che Agosto si chiama così, perché in quei giorni si festeggiavano le feriae augusti, cioè il riposo di Augusto e se si riposava l’imperatore allora potevano farlo tutti (più o meno).
Ma poi, ora, mettetevi nei loro panni, nelle loro tuniche, nelle loro toghe, ma voi ad agosto a Roma je la fate a resiste? Eddai no, essù e famo i seri. La capitale ad agosto è un alto forno industriale, dove è vero che si può godere maggiormente del silenzio e del minor affollamento generale ma è vero pure che durante le ore più calde, ce poi scioje pure er fero, co’ tutti quei sampietrini e quell’asfalto neri che riflettono la calura, cor venticello che tira solo la sera vicino ar Tevere, per cui non possiamo proprio pensare male dei romani, li dobbiamo comprendere e capire. A testimonianza che a Roma d’estate ha sempre fatto caldo, ricordiamo il famoso lago di Piazza Navona, creato nelle giornate più calde per rinfrescare un po’ coloro che erano rimasti nella grande Capitale.
C’è da dire che le villeggiature e i lunghi viaggi potevano permetterseli solamente i cittadini più ricchi dell’impero ed è pur vero che all’epoca i viaggi all’estero per vacanza erano praticamente impensabili date le condizioni e i lunghi tempi di viaggio. Così le mete più gettonate rimanevano quelle vicine o alla capitale e ben collegate con la sua grande rete viaria.
Se magari non si disponevano di molti giorni o non ci si voleva allontanare troppo dalla Capitale, allora le mete più gettonate potevano essere Anzio o Sperlonga. Le due città della costa tirrenica erano perfette per il buen retiro degli antichi romani. Numerosi infatti i reperti archeologici di ville faraoniche costruite in queste località, la più famosa è quella fatta costruire da Nerone (che ne aveva anche una in montagna, sul fiume Aniene), nella sua città natale di Anzio. A Sperlonga invece a dominare la costa un tempo era la villa di Tiberio.
Ma se volessimo indicare le mete più esclusive e iconiche delle vacanze degli antichi romani allora dobbiamo spostarci più a sud. Pompei, Ercolano, la città di Oplontis, rimasta sommersa dall’eruzione del Vesuvio, Stabia, che sorgeva vicino l’odierna Castellammare di Stabia, erano le località dove poter incontrare i VIP dell’antichità. Molti scrittori romani infatti hanno documentato e testimoniato di come questa terra d’estate diventasse un angolo di mondo dove poteva accadere di tutto; da concerti a gite in barca, fino alle feste date all’interno delle lussuose e immense ville romane. Basti pensare che a Stabia era presente una casa poi rinominata del Pastore che si estendeva per ben 19 mila metri quadri e vicino a questa Villa Adriana che ne occupava 13 mila. Anche le isole però erano prese di mira da nobili ed imperatori e a quanto pare Tiberio si era proprio innamorato di Capri, perché su questo paradiso terrestre si era fatto costruire ben 12 ville. ‘Na cosetta da niente, insomma. E voi quest’agosto, dove avete deciso di andare?
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