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Anche online, il Premio DolceRoma farà sognare i palati di ogni spettatore, ma chi sono i quattro Pastry Chef giudici della gara? Conosciamoli meglio!
Toscanissimo, Dario Nuti è il primo giudice che vi presentiamo: Executive Pastry Chef dell’hotel Rome Cavalieri, Waldorf Astoria, la pasticceria non è stato sempre il suo campo di battaglia. Nato come chef d’alta cucina, dall’orto dell’infanzia del Mugello mostra presto le sue incredibili capacità, arrivando a lavorare al Four Seasons di Firenze, come Sous Chef al fianco dello Chef stellato Vito Mollica. Ed è qui che avviene la dolce conversione, incuriosito dal laboratorio e dall’arte del Pastry Chef Romain Renard, un vero e proprio leader nel suo campo.
(Fonte: HotelmyPassion)
Di lì, il passo a breve verso L’Imago di Trinità dei Monti, ristorante stellato guidato dallo Chef Francesco Apreda, ultimo piano dell’Hotel Hassler. Sette anni a vista sulla città eterna fatti di crescita e di consolidamento per Dario. Infine, l’approdo recente al Rome Cavalieri, Waldorf Astoria. L’Executive Pastry Chef Dario Nuti, una stella Michelin, mixa i sapori, dai più comuni ai più disparati; cambia le carte in tavola e, coniugandoli alle conoscenze dei numerosi viaggi, porta nel piatto tutta la sua esperienza. Per il palato è uno sprizzo di felicità. Non si tratta solo della qualità della materia prima, né dell’estetica o della selezione, ma di una rivoluzione di accostamenti.
Giovanissimo, direttamente dal lungomare di Bacoli, Ciro Scamardella approda a Roma portando con sé la purezza di un gusto al contempo elegante e deciso. E questo non passa certo inosservato ad Alessandro Pipero che lo vuole con sé nel suo ristorante. La Capitale, d’altra parte, non è nuova all’Executive Chef Scamardella che, dal maestro napoletano Nicola Miele, dal Gambero Rosso prima come stagista poi come assunto, passa a lavorare con Anthony Genovese e poi con Roy Caceres.
(Fonte: So Wine So Food)
E tuttavia la grande prova è Pipero: è qui che dimostra tutta la sua innata abilità e a dirlo è pure la stella Michelin! Più che un piatto, un vero e proprio viaggio il suo menù, in grado di mescolare con sapienza sapori tradizionali e mediterranei a sapori meno usuali, scoperti in più paesi. Insomma, una vera e propria contaminazione che risponde però ad una regola precisa: less is more; studiare e conoscere a fondo un ingrediente, per trarne tutto il meglio.
Restando sempre in ambito super giovani, classe 1993, Christian Marasca fresco degli studi al Corso di Pasticceria dell’Alma, si dà subito da fare al Golosi di Salute tra Roma ed Alba, alla Pasticceria Mediterranea con Tiziano Mita, al Marzapane con Alba Esteve Ruiz e Gruè e Felice Venanzi e, nel 2016, al Pagliaccio, due stelle Michelin nella cucina dello Chef Anthony Genovese.
(Fonte: Food Makers)
È qui che conosce Antonio Ziantoni col quale lavora come Pastry Chef presso Zia Restaurant e Zia Pasticceria Door to door, a due passi da Viale Trastevere, sul Lungotevere, conquistando una stella Michelin. Dessert freschi, moderni innovativi e golosi: queste le opere dello Chef Marasca che ha dato alla sua passione la forma di un fine pasto pungente, preciso e pure da asporto! Perché diciamocelo a tutto si rinuncia, ma non al dolce.
Abbiamo avuto già l’onore di conoscerlo, noi di roma.com, con una golosissima intervista di qualche tempo fa: Federico Prodon è il Pastry Chef dello storico Caffè Hungaria. Un’istituzione per gli abitanti della Capitale, che vede oggi in prima fila anche la pasticceria che, nelle vesti del Pastry Chef Federico Prodon, diventa il fiore all’occhiello del locale. L’intento? Una rivisitazione dei dolci classici della tradizione italiana in chiave moderna con estro ed ineguagliabile bellezza. Iniziata la carriera come Broker, Federico Prodon inizialmente porta avanti la sua passione per la pasticceria formandosi con degli stage, nella scuola romana A Tavola con lo Chef. È lì che ha modo di imparare dai capisaldi della pasticceria: Chef di riferimento come Giuseppe Amato, Pastry chef de La Pergola (3 stelle Michelin) e Leonardo De Carlo, campione del mondo nel 2004.
(Fonte: Caffè Hungaria)
Arriva poi l’esperienza televisiva di Bake off Italia (2014) e di lì la pubblicazione del primo libro Progetto Crostate con Feltrinelli. Insomma, dedizione e ambizione evidenti, sono il continuo studiare, ricercare e provare che alla fine fanno la differenza per il Pastry Chef Prodon. Creare dolci è per lui fare una magia. Così, da pochissimi ingredienti si può dar vita ad infiniti risultati, con studio e meticolosità, quasi chimica, nel maneggiare le giuste quantità. Il finale? La realizzazione dell’equilibrio perfetto, dell’esatta combinazione.
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